Pescara, cittadino denuncia ipotesi di tassazione impropria richiesta Provincia e ambiente S.p.A.

15 Ottobre 2012   13:17  

Riceviamo e pubblichiamo

"Vorrei portare alla vostra attenzione e a quella dell'opinione pubblica una questione di tassazione probabilmente non dovuta ma richiesta da Provincia e ambiente S.p.A., società incaricata dalla Provincia di Pescara. Si tratta del "controllo dell'impianto termico ai sensi del D.P.R. 412/93 e 551/99 e dei D. Lgs. 192/05 e 311//06 e della L.R. n° 17 del 25 giugno 2007", in sintesi il controllo fumi della caldaia.

La questione presenta diversi problemi e per meglio comprenderli è il caso di portare avanti un parallelo con il medesimo controllo richiesto su autovetture e motocicli.

1- la prima revisione sulle auto è richiesta dopo 4 anni mentre le successive ogni 2; anche per le caldaie domestiche la normativa europea imponeva le stesse cadenze ma la Regione Abruzzo ha preferito "stringere i tempi" portando a due anni anche la prima revisione dopo la "prima accensione" dell'impianto, caricando inutilmente il contribuente;

2- l'aspetto più grave: i 2 anni non sono calcolati a partire dalla data della prima accensione (che pure è rigorosamente riportata sul libretto di manutenzione dell'impianto) bensì seguendo un ciclo dettato da motivazioni "interne" e che corrisponde al biennio 2007/08, 2009/10, 2011/12 etc. Il risultato è che chi - ad esempio - avrà attuato la "prima accensione" a dicembre 2008 si sarà trovato a pagare un biennio di cui non ha usufruito (2007/08) e posto di lì a pochi giorni nella condizione di dover pagare già un ulteriore biennio.

3- la richiesta di controllo da parte di Provincia e ambiente S.p.A. è ambigua sul controllo tecnico e amministrativo: da una parte ricorda che "lo svolgimento delle operazioni di controllo è un obbligo di legge", richiedendo la predisposizione di un foro per inserimento della sonda nella canna fumaria, questioni tecniche dunque; dall'altra arrivano nel 2012 a verificare il biennio 2009/10, dunque verifica possibile solo sul piano amministrativo essendo impossibile una verifica "nel passato" dell'impianto.

4- la verifica ha un costo pari a 96,00 €, cioè un costo superiore per circa 1/3 al normale costo di revisione (mediamente intorno ai 65 euro). Tuttavia se la revisione include il costo dell'operazione tecnica + il bollino biennale (16 euro per Pescara), come si forma l'importo richiesto di 96 € quando non vi è più motivo e modo di effettuare la verifica tecnica su un biennio oramai passato?

5- se eventualmente gli 80 € sono da considerarsi come multa (sproporzionatissima rispetto ad un bollino di 16 euro), l'operatore inviato da Provincia e ambiente S.p.A.(presumibilmente un tecnico idraulico) ha titolo per comminarla ad un cittadino? O, come appare più probabile, si lascia intendere che gli 80 € sono dovuti (oltre ai 16 del bollino) per una verifica tecnica oramai non più possibile?

6- per concludere c'è ancora un aspetto rilevante: perché all'atto della prima accensione viene richiesto il bollino verde?

Quando si va ad acquistare una vettura viene forse richiesto il bollino blu per uscire dalla concessionaria?

I dati della prima analisi fumi si riportano sul libretto d'impianto e con la dichiarazione di conformità si attesta che l'impianto è a norma e quindi può funzionare, ma nella normativa nulla è detto rispetto al bollino della prima accensione! Eventualmente, come accade in alcune regioni (Piemonte, ad esempio), il primo bollino verde è gratuito per le caldaie nuove e dunque nessuna tassa alla prima accensione. (Peraltro sempre in Piemonte il primo bollino verde a pagamento è dopo 4 anni per < 35 kW, in una regione con clima molto più rigido che in Abruzzo…). Naturalmente le questioni sono state poste in più riprese a Provincia e ambiente S.p.A. cioè proprio la società che dovrebbe - per incarico - riportare queste problematiche al legislatore ma, come è noto, non vi è peggior sordo di chi non vuole sentire. 

Chi può spieghi la questione.

Lettera firmata"


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