Pescara: momento delicato, e qualcuno sembra voler aggiustare il tiro

02 Ottobre 2013   17:20  

Quando si dice aggiustare il tiro. Presentata in grande stile come una delle squadra da battere, pronta dopo una stagione catastrofica dove ha collezionato sconfitte e figure poco edificanti nel campionato di serie A, torneo che come ha visto il Pescara tornarci dopo 20 anni, lo ha così visto sparire in un solo anno con la miseria di appena 21 punti conquistati, il Presidente Sebastiani, insieme al suo nuovo collaboratore Repetto avevano promesso un immediato ritorno nella massima serie, forviati anche dagli ingannevoli risultati del precampionato.

Ma dopo aver eliminato il Torino in Coppa Italia, ed aver battuto la modesta Juve Stabia nella gara d’esordio del campionato, del presunto “Wunderteam” (letteralmente squadra delle meraviglie per chi non mastica il tedesco), si sono letteralmente perse le tracce.

La squadra del “Profeta” Marino, il quale sarebbe dovuto essere il nuovo Zeman, e con il suo 4-3-3 avrebbe dovuto ripercorrere la gloriosa cavalcata del boemo, nella stagione di Insigne, Immobile e Verratti, si ritrova dopo 7 giornate con appena 7 punti in piena zona playout, e con 10 reti al passivo.

La squadra palesa problemi di tutti i generi: oramai gli infortuni non si contano più (sarà perché la squadra per allenarsi è costretta a peregrinare da un campo all’altro, o perché la preparazione atletica non è stata all’altezza?), atleticamente la squadra dimostra di essere una delle squadre più in difficoltà della categoria (più di un atleta non ha i 90’ nelle gambe, e spesso li si vedono boccheggiare prima della fine della partita, come fossero in forte debito d’ossigeno), senza contare che la difesa, è perennemente distratta, e certi calciatori (vede Rossi e Bocchetti), danno l’impressione di avere qualche difficoltà di troppo.

A centrocampo la situazione è imbarazzante: Viviani non sembra essere all’altezza del compito affidatogli, così come è sempre in difficoltà Rizzo. In avanti le cose non vanno meglio: Mascara (assoluto fantasma nelle gare disputate), non gioco da un paio di gare, ma il Pescara che prima creava occasioni anche senza concretizzare, sembra ora faticare anche ad affacciarsi verso la porta avversaria.

Maniero, dopo l’ottimo inizio sembra essersi completamente smarrito, Ragusa non riesce a rendere come dovrebbe, ed il solo Cutolo cerca di essere propositivo, peccato che difetti con la mira.

Allora, visto la situazione che non sta rispecchiando né quelli che erano i proclami di “sfracelli” fatti alla vigilia e né le buone intenzioni di farsi perdonare un’annata che ha mortificato per i risultati ottenuti, o per quelli non ottenuti, a seconda dei punti di vista, tutto il calcio abruzzese, ecco che il diesse Repetto, ha pensato bene di aggiustare il tiro, forse per tenere buona una piazza che comincia a rumoreggiare. Il pronto ritorno in serie A non sarebbe più nei programmi della società del Presidente Sebastiani, bensì ora il progetto serie A sarebbe a più lungo termine.

Almeno questo quello che riusciamo ad intuire dall’intervista rilasciata a Tuttomercatoweb, da parte del diesse Repetto: “I nostri giovani? Abbiamo scelto tanti ragazzi giovani in estate, perché convinti della loro capacità. Abbiamo tanti nati tra il 90’ ed il 94’, eppure ci dipingono come una corazzata. Si dicono tante cose inesatte su di noi”. Qualcosa sembra non tornare. Ma lei ed il suo eccellentissimo Presidente, non eravate quelli che dicevano che questa squadra avrebbe fatto grandi cose? Sebastiani non aveva paragonato il Pescara ad una “fuoriserie” affidata ad un gran pilota? Se non è così ci illumini, perché questa è la propaganda fatta da voi sin dall'inizio. Non è che qualcuno si è reso conto, che anziché ad una “fuoriserie” questo Pescara assomigli ad un’utilitaria, con poca benzina, e con un pilota che pensa solo a tenersi stretto al volante…

Mariano Barisani


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