Pescara non dimentica Srebrenica

29 Agosto 2012   08:09  

“Il viaggio della memoria per non dimenticare le 10mila vittime del tragico genocidio di Srebrenica, uno dei peggiori stermini di massa dell’Europa civile, avvenuto l’11 luglio 1995 sull’altra sponda dell’Adriatico. Ma un viaggio anche per continuare a dare sostegno e speranza a quei giovani uomini e donne, appena bambini nel ’95, che oggi stanno portando avanti, nel nome dei padri uccisi, la loro battaglia quotidiana per la convivenza civile tra popoli. E’ questo il senso più autentico della VI Settimana Internazionale del progetto ‘Adopt Srebrenica’ che si svolgerà dal primo all’8 settembre e che vedrà, come sempre, la partecipazione anche di una piccola delegazione di Pescara per partecipare a incontri, commemorazioni, dibattiti, e anche per portare la nostra musica a Sarajevo, Srebrenica e Mostar coltivando il progetto di attivare uno scambio reciproco di culture e storia”. Lo ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Pescara Giovanna Porcaro nel corso della conferenza stampa odierna svolta con Edvige Ricci, in qualità di esponente della Fondazione ‘Alexander Langer’, intitolata al deputato europeo che dopo aver lanciato inascoltati allarmi circa quanto stava per accadere nella guerra serbo-bosniaca, si è suicidato una settimana prima del genocidio. Presenti anche Mariella Saquella, Presidente dell’Associazione Mila-DonnAmbiente, Stefania Sergiampietri delle Donne in Campo della Cia, i musicisti Pino Petraccia e Belfino, del gruppo The Gift, e l’ex assessore della Provincia di Chieti Sisto.

“La partecipazione del Comune di Pescara al progetto – ha sottolineato l’assessore Porcaro – non è di pura forma, ma di reale sostegno al progetto che deve andare avanti per mantenere vivo il ricordo di una delle più grandi tragedie di guerra del nostro tempo, una tragedia rimasta per lungo tempo nascosta, sino a quando non si è data voce alle donne di Srebrenica, sopravvissute a un genocidio immane per raccontare”. “La VI Settimana Internazionale di Adopt Srebrenica – ha detto Ricci – si svolgerà in un clima di forte tensione, visto che proprio a Srebrenica siamo alla vigilia delle elezioni amministrative in cui per la prima volta non sarà consentito il voto ai bosgnacchi ancora profughi o in fase di rientro, che prima potevano votare semplicemente con una dichiarazione che autocertificasse lo status di profugo di guerra. E questa circostanza non è da sottovalutare, perché l’attuale maggioranza degli abitanti, contrariamente a prima della guerra, è oggi serbo-bosniaca e questo significa che dal prossimo ottobre, per la prima volta, potrebbe essere eletto un sindaco non bosgnacco per il paese, in una città, Srebrenica, che dopo la guerra non è divenuto territorio autonomo, ma fa parte della Repubblica Srspka, una delle realtà politiche della martoriata Bosnia, dove la guerra non ha comunque risolto i conflitti esistenti, e che oggi è divisa etnicamente, dunque è facile immaginare le preoccupazioni che stanno serpeggiando nel paese in una vigilia che si annuncia ‘calda’. Per la stessa ragione i giovani del progetto Adopt Srebrenica ci hanno chiesto una settimana soprattutto culturale e umanitaria e poco ‘politica’ e a tal fine la delegazione si fermerà anche in altre città della Bosnia. Portare avanti Adopt Srebrenica ci serve per non dimenticare, ma anche per sostenere quei giovani che erano bambini 17 anni fa e noi in questi anni trascorsi insieme li abbiamo formati, abbiamo aperto insieme una sede per lavorare, che vede oggi la ‘convivenza’ di ragazzi serbo-bosgnacchi e serbo-bosniaci che hanno litigato anche con le rispettive famiglie per difendere quell’ideale di pacifica convivenza che vogliono nel proprio futuro. E la VI Settimana – ha ancora detto la Ricci – vuole aggiungere un tassello al lungo percorso intrapreso, ossia di portare Srebrenica e i suoi ragazzi a Pescara, in Abruzzo, in Italia, con iniziative ad hoc”. Partner di tale progetto è Pino Petraccia, che tornerà per la quinta volta a Srebrenica “portando con me un musicista-jazzista di fama internazionale, Geoff Warren con il quale terrò alcuni concerti nei centri per i giovani a Mostar, Sarajevo e poi valuteremo l’opportunità di tenerne uno anche a Srebrenica o in un altro centro urbano. E il progetto non finisce con il viaggio, perché al nostro ritorno presenteremo il Cd registrato dai The Gift, che lo scorso anno hanno suonato a Srebrenica, e il ricavato della vendita del cd, di cui cederemo tutti i diritti, andrà a finanziare le attività di un centro giovanile di Srebrenica”. Il programma delle iniziative prevede l’arrivo a Mostar il primo settembre con tappe successive a Sarajevo e Srebrenica con incontri con i Centri giovanili, quindi sono previste visite al Museo della Resistenza e al Memoriale di Potocari con l’incontro con la Cooperative di Donne di Potocari e con i giovani.


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