Piani di Pezza, spuntano progetti da fantascienza,

11 Aprile 2016   15:16  

Dai progetti fantasmagorici di cui riporta la stampa regionale che prevederebbero ai Piani di Pezza decine di appartamenti negozi ed alberghi, allo Stadio del ghiaccio auspicato dal sindaco di Rocca di Mezzo, per finire con il progetto di ampliamento del comprensorio sciistico di Ovindoli-Campo Felice, che la Regione Abruzzo annuncia di avere iniziato a finanziare con 5 milioni di euro , assistiamo all’ultimo di una serie di attacchi al Parco regionale Sirente Velino che si susseguono ormai da anni .

Senza tenere in alcun conto non solo il vincolo del Parco Regionale ma ancora più importanti i vincoli della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) i nostri politici regionali oltre a far finta di non sapere che cio’ che propongono è antieconomico e devastante per il territorio che ne sarebbe interessato, insistono ad illudere qualche sindaco della zona sulla fattibilità di tutti questi progetti destinati invece ad essere inevitabilmente bocciati dall’Europa …o peggio sarebbero pronti a far pagare a tutti i cittadini abruzzesi le pesanti sanzioni economiche derivanti da una cosi grave infrazione delle leggi e dei regolamenti comunitari .

Non solo quindi il fantomatico progetto di urbanizzazione dei Piani di Pezza ma anche l’idea del collegamento tra Ovindoli e Campo Felice è destinata a rimanere un illusione perchè nessuno puo’ pensare di infrangere la legge a suo uso e consume. Devastare il cuore del parco (i Piani di Pezza) scatenerebbe inoltre le proteste non solo degli abruzzesi ma degli italiani e di tutti coloro che in Europa hanno a cuore gli ultimi lembi di natura del nostro continente.

Mentre all’ultima rassegna Ecotur si fanno belli con i numeri del turismo verde e naturalistico prodotti dalle Riserve e dai Parchi abruzzesi d’altra parte gli stessi squalificati esponenti del PD vorrebbero cancellare la piu’ importante area protetta regionale trattando gli abruzzesi da idioti a cui si puo’ vendere tutto ed il contrario di tutto. 

È per questo che da più parti si inizia a chiedere la trasformazione del parco regionale in parco nazionale per definire una volta per tutte un piano per la gestione del territorio protetto diviso in zone da destinare ciascuna alla sua vocazione, che sia lo sci nelle are gia occupate e servite dagli impianti , piuttosto che l’agricoltura in altre e la tutela integrale in altre ancora, come ad esempio i Piani di Pezza. Un Parco nazionale che metta fine ai meschini e squallidi tentativi di speculazione a cui abbiamo assistito sin dalla nascita del parco regionale.

La mobilitazione dei singoli cittadini e dellle associazioni farà in modo che l’Italia intera e l’Europa siano tempestivamente informate dell’evolversi della situazione in modo da costringere D’Alfonso e compagni a far marcia indietro come accadde nel 2013 alla giunta di centrodestra……cambiano i partiti, cambiano i presidenti ma il partito del cemento è sempre al potere !

 


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