Piano particolareggiato 7 Pescara, Mascia: "19 ettari che dopo vent'anni prendono corpo"

24 Giugno 2013   18:20  

“Dopo vent’anni d’attesa scatta lo sviluppo di 19 ettari di terreno nella parte ovest della città che diventerà il nuovo Polo direzionale-commerciale di Pescara: domani la giunta comunale approverà definitivamente il Piano Particolareggiato 7, che interessa tutta l’area compresa tra via Tiburtina, il rilevato ferroviario e via Rio Sparto-strada comunale Piana, con all’interno anche le aree ex Camplone, piazza Paolo VI e la Casa circondariale, una fetta importante della città, che oggi si presenta con molti vuoti urbani e che rappresenta un’occasione importante di sviluppo ecosostenibile per il territorio. Si tratta dell’ultimo atto amministrativo, visto che, essendo conforme al Piano regolatore, il Pp7 non dovrà andare all’esame del Consiglio comunale; quindi il Piano verrà pubblicato sul Bura e dal giorno seguente gli uffici potranno ricevere i progetti esecutivi per la formazione dei sub-comparti e far partire la riqualificazione dell’intera zona”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso della conferenza stampa odierna convocata con l’assessore alla Gestione del Territorio Marcello Antonelli per ufficializzare l’approvazione, domani, del Pp7.

“Il Piano Particolareggiato 7 – ha spiegato il sindaco Albore Mascia – ha avuto un iter lungo, che ci ha imposto di rispettare tempi e regole ben chiare: dopo la lunga fase dell’elaborazione progettuale eseguita dai tecnici, il percorso del Piano è iniziato esattamente nell’agosto 2012, con la prima adozione dell’atto in giunta, la pubblicazione delle carte sull’albo pretorio per la presentazione delle osservazioni, e ne sono arrivate 11 dai cosiddetti stake holder, ossia da portatori di interessi, osservazioni che sono state esaminate dai nostri uffici. Alcune sono state accolte, senza comunque modificare le nostre previsioni, dunque il Piano è rimasto conforme al Prg, altre sono state controdedotte e inserite nel Piano stesso. Ma oggi mi preme sottolineare la portata anche politica di tale documento, che fa seguito ad altri atti urbanisticamente rilevanti che la nostra amministrazione comunale sta portando avanti, e mi riferisco all’approvazione del Piano particolareggiato 2, che ha di fatto ridisegnato lo sviluppo della riviera sud di Pescara, il nuovo Polo turistico-culturale-commerciale della città, ma anche alla pianificazione dello sviluppo delle aree di risulta, progetti ormai pronti e che andremo a presentare alla città a brevissimo, ma anche al programma complesso Fontanelle-Sambuceto che stiamo portando avanti con il Comune di San Giovanni Teatino, per dare un’identità a una fetta strategica di Pescara, ma anche la redazione della delibera sul Decreto Sviluppo, che stiamo cercando di portare in Consiglio comunale, nonostante le opposizioni del partito del ‘non-fare’. Tali atti, delibere, piani progettuali, sono la nostra risposta concreta a chi ci chiede quale sia la nostra idea di città: la nostra idea è quella una città giovane, sebbene memore del proprio passato, in cui occorre restituire ossigeno all’edilizia, ma che sia di qualità, dunque ecosostenibile, capace di puntare sulla verticalizzazione per risparmiare superficie a terra, superficie da destinare invece a verde e servizi per il territorio. Quei progetti raccontano di una scommessa per il futuro, perché oggi stiamo costruendo la città che vogliamo lasciare ai nostri figli e ai nostri nipoti, dunque rifiutando la cementificazione selvaggia, ma piuttosto dettando noi le regole, definendo in maniera chiara cosa si può fare e dove, consentendo al pubblico, ai cittadini, di divenire protagonisti e partecipi della crescita del territorio, e non subendo scelte di singoli che possono generare solo un’edilizia senza controllo. Oggi noi stiamo approvando e dando corpo e anima ad atti che, come nel caso del Pp7, la città sta aspettando dal 1993, ossia da vent’anni, e che mai nessuno prima d’ora era riuscito o aveva avuto il coraggio di redigere, fissando noi i criteri cui anche i proprietari delle aree dovranno adeguarsi. E poi, per quanto riguarda il caso specifico del Pp7, finalmente abbiamo definito per la prima volta la realizzazione e la localizzazione delle future sedi della Regione Abruzzo in uno dei quartieri definiti come ‘periferici’ e l’approvazione del Pp7 permetterà di riversare una montagna di investimenti su quella fetta del territorio destinata a diventare il Polo direzionale-commerciale di Pescara, con uffici, negozi, abitazioni, e, come dicevo, i Palazzi della Regione Abruzzo a Pescara, le due ‘torri’ che avranno l’altezza massima di 12 livelli fuori terra, e poi spazi per l’istruzione, un corridoio verde che avrà la funzione di raccordare tra loro tutti gli spazi inedificati e un giardino lineare rettangolare con fontane ed elementi di arredo. In altre parole, la progettazione del Pp2 o del Pp7 dimostrano la nostra attenzione verso le cosiddette ‘periferie’ che intendiamo ridisegnare per trasformarle nei nuovi poli di sviluppo di Pescara”.

“Quello odierno – ha detto l’assessore Antonelli – è un momento importante per la città in cui stiamo disegnando il futuro di un’area strategica. Peraltro parliamo di un Piano realizzato dai nostri uffici, con il supporto della Saud Project: nel Piano abbiamo previsto il sistema del verde e della mobilità sostenibile, così come il completamento di un’arteria strategica come il corridoio verde, ma anche interventi di carattere edilizio, da attuare attraverso il sistema dei comparti, e soprattutto abbiamo garantito massima partecipazione; tutte le osservazioni ricevute sono state valutate con gli osservanti per sentire le esigenze dei cittadini, proprio perché noi vogliamo che il Piano non resti solo sulla carta, ma sia effettivamente realizzato. Resta un unico punto interrogativo, ovvero per non sbagliare abbiamo mantenuto la previsione di destinare una quota del direzionale-uffici ai Palazzi della Regione Abruzzo, tuttavia stiamo anche lavorando per una soluzione più immediata, che vede anche la possibilità di localizzare quegli uffici nell’ambito della City, ma comunque nel Pp7 c’è spazio per i nuovi uffici della Regione. In altre parole sarà poi la Regione a fare le sue valutazioni se edificare ex novo o se utilizzare l’esistente. Va anche detto che oggi noi approviamo il Piano particolareggiato 7 perché Berlusconi si è inventato il Decreto Sviluppo che consente di approvare l’atto attraverso una delibera di giunta, altrimenti anche tale provvedimento avrebbe fatto la fine di altri programmi urbanistici, ossia sarebbe stato fermato dall’ostracismo e dall’ostruzionismo dell’opposizione”.

“Sotto il profilo tecnico – ha poi ricordato il sindaco Albore Mascia – il Piano riguarda tutta l’area compresa tra via Tiburtina, il rilevato ferroviario e via Rio Sparto-strada comunale Piana, con all’interno anche le aree ex Camplone, piazza Paolo VI e la Casa circondariale. Anche con il Pp7 abbiamo rovesciato l’impostazione, ossia al centro della progettazione abbiamo posto gli spazi pubblici, il verde e la viabilità e attorno l’edificato potenziale. L’ambito complessivo di intervento è pari a 19 ettari e mezzo, di cui 89mila 327 metri quadrati inseriti nel sub-ambito A, 78mila 941 metri quadrati nel subambito B; 25mila 885,66 metri quadrati, ossia 2 ettari e mezzo circa, sono di proprietà pubblica e comprendono le aree di risulta dell’ex tracciato ferroviario e quelle costituenti il piazzale Papa Paolo VI su cui il Piano Regolatore ha previsto una nuova rotatoria stradale con funzione di raccordo tra la strada pendolo e via Rio Sparto-via San Donato. La vocazione principale dell’area è quella del Direzionale per realizzare uffici, strutture commerciali, portate fuori dal Piano del rischio aeroportuale, con un forte sistema del verde, un parco lineare, una nuova strada di piano allargata, ovvero strada comunale Piana. Le aree di cessione corrispondono al 60 per cento della superficie, il 10 per cento sarà destinato a viabilità, il resto a verde, parcheggi e istruzione. Circa 54mila metri quadrati saranno destinati a residenziale, con una volumetria di 160mila metri cubi complessivi, prevedendo l’insediamento di 2.170 abitanti.

Il Piano si attuerà tramite comparti edificatori, 10 in tutto, di cui 6 localizzati nel subambito A e 4 in quello B e nella fase progettuale il Comune ha previsto che le urbanizzazioni siano definite in modo prioritario per poter avere un disegno lineare generale del verde. Le analisi e i sopralluoghi hanno fatto emergere che l’area del Pp7 è costituita per la maggior parte da suoli non edificati, spesso in condizioni di abbandono. Circa il 46 per cento della superficie interessata dal Pp7 è di proprietà di società finanziarie, immobiliari o di ricostruzione; il 40 per cento di persone fisiche; il 3 per cento di società produttive o di fornitura servizi e l’11 per cento del Comune di Pescara. E il perimetro del Pp7 individua due aree non contigue: una meno estesa, a nord, l’altra più estesa a sud. Tra le due aree, negli ultimi anni, si sono verificate profonde trasformazioni urbanistiche attraverso l’attuazione di Comparti o di Accordi di programma. Le aree di cessione previste nel Piano sono state concentrate lungo il tracciato della linea filobus, ossia del Corridoio Verde, e sicuramente la presenza di grandi vuoti urbani, come l’ex Fonderia Camplone o quelle inedificate lungo strada Comunale Piana, costituisce un’eccezionale occasione per ridefinire il volto dell’area prevedendo un sistema di piazze e di percorsi ciclopedonali. Il piano prevede, lungo strada Comunale Piana, sul lato est, due grandi aree di insediamento e una terza da destinare ad attrezzature scolastiche. Si prevede l’insediamento massimo di 14 corpi di fabbrica, prevalentemente residenziali, per un numero minimo di 280 unità abitative, da svilupparsi ciascuno sino a un massimo di 5 livelli fuori terra, oltre al piano terra destinato ad autorimessa".

"Gli edifici sono organizzati attorno a un ampio ‘giardino lineare’ di forma rettangolare, costruito con aiuole, tipiche del giardino all’italiana, che funge da asse di raccordo per delimitare un’ampia area ciclopedonale. E nella parte centrale si potrà realizzare una vasca che raccoglie l’acqua che zampilla dalle numerose fontane poste lungo il perimetro, uno spazio dunque che invita al passeggio. E il giardino termina con due ampie piazze aperte, sede degli edifici direzionali-culturali e commerciali. Sul lato nord sono previsti due edifici a torre, sino a un massimo di 10 e 12 livelli fuori terra e due corpi di forma quadrata su due livelli; sul lato sud è previsto un altro edificio a torre sviluppato su 15 livelli fuori terra e una piastra commerciale di forma rettangolare su tre livelli, con le autorimesse situate nel piano interrato. E sul lato ovest di strada Comunale Piana sono previsti altri edifici in linea residenziali, sempre per 5 livelli massimo fuori terra, e due per attività terziarie. Le aree destinate a parcheggi pubblici sono state localizzate nella parte più interna, tra il complesso direzionale e il verde, sull’ex tracciato ferroviario, e lungo il cosiddetto ‘Pendolo’, in prossimità del futuro Distretto sanitario di Pescara sud, e poi ancora in strada Comunale Piana e in via Salara".

"Nel Piano abbiamo previsto l’ampliamento della stessa strada Comunale Piana, non tanto con l’allargamento della carreggiata, quanto con la realizzazione di una pista ciclabile alternativa alla mobilità carrabile, creando un tracciato curvilineo al fine di garantire la scorrevolezza, ma ridurre la velocità. Il Piano prende poi atto del tracciato del Pendolo sino a via Rio Sparto, in corso di completamento, con funzioni di raccordo tra due nuclei urbani, quello del quartiere nord di Pescara Colli-Ospedale civile e quello del quartiere sud di San Donato. L’area compresa tra via Tiburtina e via Lago di Campotosto è costituita da tre zone di nuova concentrazione volumetrica: quella per le attività commerciali in via Tiburtina; quella centrale per il residenziale e quella più a est destinata a ospitare attività terziarie e residenziali e nella zona sono previsti quattro edifici residenziali in linea, su cinque livelli fuori terra oltre al piano terra, due edifici a blocco anch’essi su cinque livelli oltre il piano terra e una piastra commerciale su due livelli fuori terra”.

 


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