Piano sanitario regionale, Fi, invita i cittadini alla mobilitazione contro la riforma

19 Febbraio 2016   09:43  

 "Sul Piano di riordino della rete ospedaliera abruzzese Forza Italia ha sempre avuto ragione, mentre l'assessore Paolucci ha sempre mentito, visto che gli ospedali non verranno riconvertiti, ma chiuderanno completamente, penalizzando in maniera pesante le aree interne, come la Valle Peligna, l'aquilano, e il pescarese, dove restera' un unico Presidio di primo livello, ossia l'ospedale di Pescara, mentre l'ospedale di Penne sara' declassato e quello di Popoli di fatto chiudera'.

A svelare le reali intenzioni della giunta Pd e' stato il presidente dell'Agenzia sanitaria regionale, Mascitelli, che ha fatto cadere l'ultimo velo su un Piano che rappresenta una mannaia per il nostro territorio.

Non possiamo permetterlo, non possiamo consentire al governo D'Alfonso di distruggere e smantellare delle eccellenze, come la Medicina nucleare di Pescara, e chiamiamo alla mobilitazione tutti i cittadini per la difesa del nostro diritto alla salute".

Lo ha detto il Gruppo consiliare di Forza Italia alla Regione Abruzzo, dinanzi al Piano di riforma illustrato dal presidente Arsa. "La Riforma del Presidente D'Alfonso ha semplicemente applicato il metodo della ghigliottina, senza alcuna valutazione reale e concreta delle esigenze della regione.

Finalmente - ha aggiunto il Gruppo consiliare di Forza Italia - Mascitelli ha fatto emergere la verita': con il nuovo Piano non ci sara' alcuna riconversione degli ospedali, che verranno semplicemente chiusi con una grave penalizzazione per l'Aquila, Sulmona e Castel di Sangro, e, ovviamente, per Pescara dove l'ospedale del capoluogo adriatico restera' l'unico di primo livello per tutta la provincia, Penne diventera' una sorta di poliambulatorio completamente declassato, mentre Popoli, di fatto, sara' chiuso e trasformato in un centro di riabilitazione.

Ora, piu' volte Forza Italia ha ricordato che l'Abruzzo conta circa 1milione 300mila abitanti, divisi su costa e aree interne, e che su questa base va rimodulata l'offerta sanitaria. Ma come puo' pensare il Pd che governa la nostra regione che la provincia di Pescara, con i suoi 350mila abitanti, nella bozza del progetto Lorenzin dell'assessore Paolucci e del presidente D'Alfonso, possa restare con un solo presidio sanitario, appunto l'ospedale di Pescara, dunque con un solo Pronto soccorso?

Di fatto con la riforma D'Alfonso-Paolucci svelata dal presidente Masciarelli il Pronto Soccorso di Pescara, da solo, dovrebbe reggere oltre al proprio bacino di utenza anche i 20mila accessi di Atri, i 14mila accessi di Penne e gli oltre 12mila accessi di Popoli, e' dunque evidente che qualcuno vuole fare scoppiare Pescara in nome di quel Decreto Lorenzin che la Regione Marche ha gia' annunciato che disattendera', e fra l'altro dobbiamo ora capire chi trarra' vantaggio da tale implosione.

Da questo momento - ha assicurato il Gruppo Consiliare di Forza Italia - la nostra battaglia contro quel Piano sara' ancora piu' dura e senza tregua, e coinvolgera' i cittadini, primi penalizzati nella negazione del diritto alla salute".


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