Piazza d'Armi, i misteri della Protezione civile sulla chiusura

02 Settembre 2009   18:47  

Partirà a giorni lo smantellamento della tendopoli di piazza d'Armi a L'Aquila, la più grande delle 120 rimaste nel cosiddetto cratere.
Questa tendopoli nei momenti di maggiore affollamento è arrivata ad ospitare 1700-1800 sfollati. Oggi sono oltre mille le persone che ancora vi trovano dimora.
La Protezione civile alla luce delle preferenze espresse dai nuclei familiari in occasione del censimento effettuato all'inizio di agosto, si prepara così a spostare gli ospiti del campo negli alberghi del circondario e nella caserma della Guardia di Finanza di Coppito. Soluzioni intermedie – assicurano - prima della consegna dei moduli abitativi del progetto C.a.s.e..
Sono le poche notizie che è stato possibile strappare a un addetto stampa del Dipartimento della Protezione Civile che ha preferito mantenere l'anonimato, concesseci dopo qualche ora di attesa all'ingresso della tendopoli.
Impossibile per noi oltrepassare il varco, sorvegliato con solerzia da decine di uomini delle forze dell'ordine e volontari.
Stamani il Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso aveva annunciato che sarebbe partito oggi pomeriggio lo smantellamento della tendopoli.
“Non un intervento drastico – aveva assicurato il sottosegretario - ma un alleggerimento progressivo fino allo smontaggio definitivo”.
Questo per le tendopoli dell'Aquila città, mentre sono stati già chiusi molti campi in alcuni piccoli comuni della provincia.
La previsione resta quella di chiudere tutte le tendopoli entro il 30 settembre, data entro la quale tutti i terremotati saranno sotto un tetto, sia esso del progetto C.a.s.e. o di una struttura ricettiva.
Dovranno lasciare le tendopoli entro il 6 settembre, infine, coloro che hanno la propria abitazione agibile.

(MS)

 


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