Piccone (PDL), L'Aquila non è più capitale d'Abruzzo

Le reazioni

31 Ottobre 2009   14:56  

AGGIORNATO 2 - La nostra testata chiede pubblicamente se tale "constatazione" deriva dalla presa di coscienza dell'intero partito (Piccone è il Responsabile Regionale del partito) ad eccezione per le due voci già ascoltate (Giuliante e De Angelis) o se anche il Presidenti Chiodi e Pagano, nonch'è l'altro coordinatore regionale il Sen. Fabrizio Di Stefano sono dello stesso avviso (noi crediamo di no visti gli sforzi fatti per L'Aquila nel dopo sisma).

Chiediamo l'immediato chiarimento a nome di tutti i nostri lettori che ci stanno sommergendo di mail di protesta.

LOLLI (PD) AFFERMAZIONI PICCONE INAUDITE
"Il coordinatore regionale abruzzese della Pdl Piccone in una riunione ufficiale ha fatto affermazioni inaudite a proposito dell'indebolimento dell'Aquila come citta' capoluogo della Regione a vantaggio di Pescara. Voglio credere che si tratti di frasi sfuggite in un momento di disattenzione". Lo ha dichiarato il deputato Pd, Giovanni Lolli. "In caso contrario - aggiunge Lolli - si tratterebbe di una cosa gravissima che d'altra parte testimonierebbe una cultura di governo totalmente inadeguata al dramma che stiamo vivendo. In ogni caso, a chiunque venisse in mente di utilizzare il terremoto per togliere alla citta' dell'Aquila la funzione che la storia oltre che la legge le hanno attribuito, troverebbe una resistenza durissima da parte di tutti i cittadini aquilani di ogni colore politico. In un momento cosi' drammatico - conclude - l'Abruzzo ha bisogno di grande unita' e spero che la Pdl, per le funzioni di governo che ha, ne comprenda l'importanza".

D'ERAMO (LA DESTRA), GRAVI AFFERMAZIONI PICCONE
"Nonostante la pochezza di idee, di programmazione che caratterizza lo spessore della classe politica aquilana, nulla puo' giustificare le gravi affermazioni rilasciate oggi dal Sen. Marsicano Piccone". Lo afferma in una nota il capogruppo de La Desta in comune Luigi D'Eramo. "Il Capoluogo e' L'Aquila - aggiunge - ma per difenderlo da tutte le subdole azioni finalizzate alla spoliazione quotidiana di enti pubblici, uffici regionali, ASL, ospedale, bisogna cambiare l'attuale classe politica locale. Proprio quella che non ha avuto la forza di avere un Assessore Aquilano in regione, un proprio rappresentante al Governo della Nazione. Questa e' la realta'. Nessuno pensi di approfittare del momento di difficolta' che vive L'Aquila per tentare lo scippo finale. Ridicola anche la sceneggiata di chi oggi si erige a difensore della Citta' e da sei mesi ha abbandonato fisicamente il Capoluogo".

 

IL SINDACO CIALENTE, VILI LE AFFERMAZIONI DI PICCONE
"Incredulo, preoccupato e indignato": cosi' di definisce il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, per le parole pronunciate, poche ore fa, dal coordinatore regionale del Pdl Piccone nel corso di un'assemblea provinciale, "durante la quale ha affermato che la citta' dell'Aquila non e' piu' capitale d'Abruzzo e che Pescara e' il nuovo capoluogo di regione". "Ritengo innanzitutto - prosegue Cialente - che si tratti di un'affermazione offensiva, ingiusta e vile nei confronti di una citta' che sta vivendo, con grande dignita' e coraggio, il momento piu' drammatico della sua storia millenaria. Sono nel contempo preoccupato per l'irresponsabile atto politico, poiche' introduce elementi di tensione e divisione che speravo relegati in un incubo della storia d'Abruzzo e che potrebbero diventare incontrollabili in quella che e' una delle fasi piu' complesse della crisi della regione, crisi che necessita di ben altra responsabilita' e lungimiranza. Ritengo che queste affermazioni abbiano offeso tutti gli abruzzesi, a partire proprio dal sindaco di Pescara che, all'indomani del terremoto, ebbe parole di grande solidarieta', sensibilita' e rispetto nei confronti della citta' dell'Aquila, esprimendo, ne sono certo, il pensiero sia del popolo pescarese che dell'intero popolo abruzzese. Non si tratta, tuttavia, solo di una grave offesa agli aquilani, ma anche - secondo Cialente - di un gravissimo errore politico, reso ancora piu' eclatante se comparato con l'estrema correttezza istituzionale e con il senso di responsabilita' dimostrati dalla classe politica aquilana e dagli stessi cittadini, anche nei confronti del Governo, nonostante stiano emergendo le conseguenze di tutte le incertezze e gli errori nella gestione della tragedia aquilana. Da aquilano, come sindaco della citta', chiedo alle aquilane e agli aquilani di non raccogliere queste provocazioni, proprio in ragione della loro appartenenza a una citta' capoluogo dalla storia nobile e secolare. Il mio appello e' anche alla classe politica aquilana a mantenerci uniti, solidali e responsabili, soprattutto in considerazione del fatto che le parole di Piccone potrebbero non essere casuali, ma pezzi di una qualche logica spartitoria di 'ridisegno' di nuovi equilibri. In tal caso confermerei a me stesso di aver giustamente sollevato il problema del futuro della sanita' aquilana con estrema durezza. Non posso tacere che, appena lette le prime agenzie sulle dichiarazioni di Piccone, ho rivissuto l'orrore della notte del cinque maggio scorso, quando venni a conoscenza dell'ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri con cui, di fatto, la citta' veniva spogliata di tutte le sedi istituzionali e svuotata del suo ruolo di capoluogo. Notte che, nell'anniversario del primo mese dal sisma, mi costrinse a un duro scontro con il Governo. Nel momento in cui rinnovo l'appello a tutta la classe politica abruzzese ad affrontarsi in un confronto democratico sui gravi problemi della regione e sul dramma della citta' capoluogo, riconfermo - conclude Cialente - che il popolo aquilano, pur se ancora nelle tendopoli o sparso su tutto il territorio regionale, si e' gia' rimboccato le maniche e che, giorno dopo giorno, con tenacia, orgoglio e forza, spesso ricacciando indietro le lacrime, ha gia' ricominciato a guardare avanti e, per questa prova, merita la gratitudine e il rispetto di tutti gli abruzzesi e dell'intero popolo italiano".

 

Catone (Pdl): "Mi vergogno di essere rappresentato dal senatore Piccone"

"Mi vergogno di essere rappresentato nel Pdl abruzzese da un personaggio come il senatore Filippo Piccone". Così il deputato Pdl, Giampiero Catone, sulle dichiarazioni rilasciate questa mattina dall’esponente abruzzese sull’Aquila definita ex capitale regionale a favore di Pescara.

"In una sola frase - spiega Catone - il sedicente coordinatore regionale del Popolo della libertà in Abruzzo ha annullato l’impegno profuso negli ultimi sei mesi dal presidente Berlusconi e della classe dirigente locale a favore dell’Aquila. Mi vergogno di essere un suo collega parlamentare. Mi vergogno sia da marito e padre di pescaresi sia come cittadino che da circa 35 anni vive a Pescara. Se ha un minimo di dignità il senatore Piccone dovrebbe dimettersi. Altrimenti ci pensi il presidente Berlusconi a sospenderlo immediatamente dalla sua carica prima che il nostro ruolo politico subisca altre mortificazioni".

 

Stefania Pezzopane, resa dei conti all'interno del PDL

Se L’Aquila meritava a pieno titolo, prima del 6 aprile, di essere capoluogo di Regione, dopo il terremoto lo merita ancor di più, per la grande prova che ha saputo dare di se stessa, per la risposta di coraggio e di dignità dei cittadini aquilani, che hanno voglia di ripartire, per la forte tenuta delle istituzioni.

Dal momento che sembra ci sia ancora qualcuno che nutre dei dubbi, diventa assolutamente indifferibile e urgente rilanciare il progetto di L’Aquila capoluogo di Regione, attraverso una legge regionale che testimoni la centralità della città e nel contempo proponga una nuova politica di rilancio economico dell’intera provincia.

Allora si vedrà veramente chi tiene alle sorti della città e chi strumentalizza l’argomento per una polemica, che ha tutto il sapore di una resa dei conti interna al PDL.

 

PICCONE, SONO PIU' AQUILANO DI GIULIANTE
"Nessuna polemica ne' nei confronti dell'Aquila, ne' nei confronti di Gianfranco Giuliante". Lo afferma Filippo Piccone, coordinatore regionale del Pdl in merito alla polemica sorta questa mattina a Pescara nel corso di un incontro pubblico promosso dal Pdl, durante il quale Giouliante ha abbandonato la riunione contestando le affermazioni dello stesso Piccone sul ruolo dell'Aquila dopo il terremoto. "Ho semplicemente detto - ha spiegato Piccone - che Pescara e', nei fatti, la capitale economica dell'Abruzzo. Stavamo parlando del centro economico di questa regione. Non voleva essere assolutamente - aggiunge Piccone - una polemica nei confronti dell'Aquila ne' verso Giuliante. Io sono aquilano piu' di Giuliante. E se lui ha dichiarato cose diverse ha dichiarato falso. Forse aveva bevuto, questa mattina, e dovrebbe sottoporsi alla prova del palloncino".

 

Gianfranco Giuliante Capogruppo PDL regione Abruzzo

“Dopo queste affermazioni pubbliche rilasciate da Piccone nella riunione della PDL del Comune di Pescara, nel momento in cui L’Aquila vive un dramma da tutti conosciuto e a pochi mesi dalla Campagna elettorale delle Provinciali, chiedo ufficialmente due provvedimenti,
per prima cosa le dimissioni di Piccone da Responsabile Regionale per manifesta incapacità e incompatibilità territoriale con la Provincia di L’Aquila ed in secondo luogo che venga rinchiuso nella “ridotta di Celano” a tempo indeterminato e con l’obbligo di non rilasciare dichiarazioni.”

 

On. Marcello De Angelis: «L’Aquila non è più la capitale dell’Abruzzo? – Piccone chieda scusa».

Il sen. Filippo Piccone alla chiusura dell’incontro del PDL, tenutosi a Pescara, ha dichiarato che L’Aquila non è più la capitale dell’Abruzzo. Il tutto è avvenuto davanti al coordinatore provinciale dell’Aquila, Gianfranco Giuliante, che, indignato, ha abbandonato l’aula.

Provenendo questa gravissima affermazione a ridosso delle elezioni per il rinnovo della Provincia dell’Aquila e all’indomani del luttuoso evento sismico, su cui il Governo sta giocando una importante partita di credibilità e di prestigio e - aggiungendo che il coordinatore regionale del PDL, ex sindaco di un comune della Marsica (Celano), ha tentato di umiliare L’Aquila subordinandola al coordinamento di Avezzano - chiediamo l’immediato intervento dei coordinatori nazionali e la sospensione del sen. Piccone da coordinatore regionale, oltre le pubbliche scuse ai cittadini aquilani.

Abbiamo, in questi ultimi mesi, sopportato una discutibile gestione del PDL che ha mortificato gli eletti e gli elettori del partito. Questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Esprimiamo solidarietà al coordinatore provinciale dell’Aquila, Giuliante, e il massimo sostegno a qualsiasi iniziativa volesse intraprendere, inclusa l’autosospensione di tutti gli esponenti del PDL aquilano.


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