Pietra su pietra, com'era e dov'era: la ricostruzione dei paesi secondo il modello Venzone

Passeggiata a Paganica con Roberto Pirzio Biroli

26 Marzo 2013   08:30  

Non sfiduciarsi davanti ad un mucchio informe di macerie, anche se dopo quattro anni dal sisma ci sono cresciuti sopra gli arbusti e i roveti. 

Evitare demolizioni e sgomberi indiscriminati di quel che resta. Ma coinvolgere i proprietari terremotati, i veri capocantiere, far loro prendere se occorre, piena consapevolezza dell'immenso valore rappresentato dalla loro casa, dal loro vicolo, dal loro antico paese, patrimonio dell'umanità.

Cominciare pazientemente a selezionare ogni pietra, ogni mattone, ogni tegola, ogni elemento architettonico utile, conservandolo in loco, con una certosina catalogazione e numerazione, secondo un metodo di smontaggio razionale e ordinato, con deposito a lato, senza costi di discarica.

E poi, a partire dagli spicchi murali sopravvissuti e di cui si è saggiamente evitato l'abbattimento, rimontare la casa pietra su pietra, com'era e dov'era, secondo una tecnica edilizia collaudata e veloce, chiamata ''cassero del Gruagno'', che consente anche un ottimale consolidamento anti-sismico e la coibentazione energetica, e senza snaturare l'autenticità storica dell'edificio.

E il tutto, grazie al coordinamento ed ad una cantieristica oculata, con costi del 20% inferiori rispetto all'abbattimento indiscriminato, al trasporto in discarica delle macerie, alla sostituzione di case antiche di paese con cafonissime palazzine in calcestruzzo anticate e posticce, senza valore,  anima, futuro.

Questa è la ricostruzione dei paesi del cratere sismico abruzzese che sogna ed anzi si appresta a realizzare nel suo piccolo l'architetto friulano Roberto Pirzio Biroli.

Insieme a lui abbiamo visitato il cantiere pilota nel cuore terremotato di Paganica.

Proprio l'aggregato più devastato, quello sotto il castello, sarà teatro, assicura Pirzio Biroli, di una replica del miracolo di Venzone, il paese friulano distrutto al 90% dal sisma del 1976, ma rimesso in piedi in otto anni, così com’era, duomo compreso, con criteri anti-sismici, a un costo al metro quadro, per le case, che risultò la metà rispetto la ricostruzione del modello radi al suolo - porta le macerie in discarica -ricostruisci ex-novo.

E Roberto Pirzio-Biroli è stato proprio a Venzone il capo ufficio tecnico nella fase della ricostruzione.

Ha poi introdotto in Friuli la metodologia degli “ambiti edilizi unitari di ricostruzione” con cantieri estesi ad un intero borgo.

Suoi i progetti e realizzazioni di ripristino post-sismico degli interi centri minori e borghi di S.Margherita del Gruagno, Portis, Resiutta, Tramonti di Sotto, Ceresetto, in Friuli, di Buccino in Irpinia. Interventi presi a modello in tutto il mondo, studiati nelle più prestigiose università.

Qui a L'Aquila però il metodo di ricostruzione introdotto da Pirzio Biroli, rivela lui stesso, ha incontrato anche non poche diffidenze e resistenze, da certi ambienti politici e imprenditoriali. E questo non significa essere gufi, ma emeriti allocchi.

di Filippo Tronca

montaggio di Marialaura Carducci

 


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