Pietrucci: "Subito una norma regionale per accelerare ricostruzione"

23 Maggio 2014   10:13  

Di fronte alle affermazioni del presidente uscente Gianni Chiodi che si vanta di essere stato protagonista assoluto nella prima fase dell’emergenza nella quale, dice, L’Aquila è stata fermata dal declino, trasecolo: è stata proprio la Regione la grande assente di un evento unico nella storia italiana degli ultimi cento anni.

Tra i tanti fallimenti del governo regionale di Gianni Chiodi c’è quella che attiene alla pianificazione urbanistica. Non era e non è pensabile pretendere che i Comuni del cratere operassero attraverso norme regionali ordinarie per ricostruire in un territorio colpito da una evento straordinario qual è stato il terremoto del 2009. Sarebbe bastato il buon senso a farlo comprendere. Invece  i miei competitor elettorali - il presidente uscente Gianni Chiodi, l’assessore con delega alla pianificazione Gianfranco Giuliante e il presidente della commissione urbanistica Luca Ricciuti - non sono stati in grado di proporre una piccola modifica legislativa che avrebbe permesso ai Comuni del cratere, che non si sono dotati nei 120 giorni dall'entrata in vigore della legge Barca della norma urbanistica, una notevole accelerazione nella ricostruzione.

Il lavoro straordinario svolto dagli Uffici Comunali e dalle popolazioni locali di Onna, Paganica, San Gregorio, Roio e Tempera, questi e altri paesi e frazioni gravemente danneggiati dal terremoto, per dotarsi di uno strumento urbanistico è vanificato dalle pretese della Provincia dell’Aquila di applicare procedure ordinarie per giungere all’approvazione dei piani di recupero: questo determina infatti ritardi burocratici di circa 12 mesi dall'acquisizione dei pareri dagli enti competenti. Dopo il danno per gli aquilani e gli abitanti del cratere sismico di patire un diverso trattamento rispetto alle popolazione emiliane che hanno, oggi, a disposizione per cassa 12 miliardi di euro per la ricostruzione,  si è aggiunta anche la beffa della Provincia canaglia che nega ai propri figli un diritto pretendendo di imporre ulteriori 12 mesi di ritardo per il rilancio urbanistico dei nostri borghi.

E’ per questo che appena eletto la prima proposta di legge regionale che metterò in campo sarà la modifica del procedimento per i piani attuativi che vanno in variante ai piani regolatori generali, previsto nell’art. 21 della L.R. 18/83. La modifica obbligherà la Provincia di L’Aquila ad approvare tramite accordo di programma i piani di recupero dei centri storici approvati dal Consiglio Comunale e scongiurerà i rischi di ritardo.

Faremo noi quello che in due anni l’Amministrazione Chiodi non ha voluto e saputo fare, aggiungendo  semplicemente un comma all’art. 21 che stabilisca ”In attuazione dell’art. 67-quinquies della legge di conversione 7 agosto 2012, n. 134 per la ricostruzione normativa e cartografica i piani attuativi di recupero urbano in variante ai piani regolatori generali di cui agli articoli dal 27 al 30 ter sono approvate mediante accordo di programma ai sensi dell’articolo 34 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, tra il Comune proponente e la provincia competente”.  Daremo così slancio alla ricostruzione delle frazioni e dei comuni del cratere e in parallelo intraprenderemo una battaglia con il Governo Europeo e Nazionale per ottenere lo stesso trattamento riservato agli emiliani in tema di finanziamenti e coperture finanziarie.

 


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