''Pineta Dannunziana: fermiamo il progetto della collina artificiale''

Riceviamo da Italia Nostra, Marevivo, Mila Donnambiente ed Ecoistituto Abruzzo e pubblichiamo.

''Non bastava la caserma, adesso anche il colle artificiale a devastare la pineta dannunziana.

Pur continuando a ricevere ogni anno dalla regione milioni di euro perla salvaguardia della riserva, dopo anni di incuria vergognosa in cui non si e’ voluto approvare un piano di assetto naturalistico gia’ pronto da tempo immemorabile abbandonando la gestione alle intemperie e all’ignoranza di chi non ha idea della preziosita’ di un bosco storico in citta’, ci riprovano a metter le mani sull’unico pezzo residuale di pineta che ancora riesce ad affacciarsi sul mare di Pescara, visivamente riconsegnandoci la memoria della foresta litoranea storica che per chilometri faceva “festoni” lungo la costa e che,solo pochi anni fa, tramite presidi continui, diurni e notturni, cittadini ed ecologisti riuscimmo a salvare, bloccandovi la costruzione di una caserma all’interno.

Attrazione fatale, quel pezzo di città!

Sembra quasi che quello che non riuscì alla giunta Pace con la caserma, debba realizzarlo questa amministrazione, con l’invenzione di una collina artificiale alta da 5 a 8 metri, con tunnel stradale sotterraneo, a impedire che la pineta guardi il suo mare, il mare si rispecchi nella pineta e alle abitazioni a ridosso si coprano le visuali marittime.

Perché? A chi e a che cosa serve tale stranezza?

E non provino a dirci che si tratta di “connessione” o “corridoio ecologico” fra pineta e spiaggia o di duna “artificiale”. A ben altra leggerezza l’ecologia ci educa.

Noi dicuiamo allora: giu’ le mani dalla pineta dannunziana. E Siamo pronti a rinnovati presidi e mobilitazioni

Se proprio la giunta voglia tardivamente occuparsene

a- approvi immediatamente il pan ( piano assetto naturalistico) pronto e fermo da anni, unico strumento legittimo di governo della riserva!

b- doti la riserva del direttore e degli organismi che devono gestirla con il pan

c- eviti di sprecare soldi pubblici per opere devastanti e li usi per le necessità urbane sociali e ambientali di una città agonizzante!

Infine: esistendo gli estremi per un commissariamento da parte della Regione, data la palese inadempienza, opereremo di conseguenza se non si eviteranno le follie distruttive.''