Negli ultimi anni uno degli argomenti più dibattuti ed affrontati in tema di cronaca, pressoché a qualsiasi latitudine, è senza dubbio quello relativo alle accuse formulate all'indirizzo di vari preti cattolici per presunti atti di pedofilia nei confronti di ragazzi minorenni.
Una questione estremamente delicata, e tornata pesantemente alla ribalta dell'opinione pubblica a seguito della pubblicazione, pochi giorni or sono, del rapporto della Commissione Onu per l'Infanzia, nel quale il Vaticano viene di fatto accusato di non aver affrontato in maniera adeguata i casi di preti sospettati di aver abusato di minori.
Monsignor Giovanni D'Ercole, vescovo ausiliare dell'Aquila, non ci sta a sentire parlare di una Chiesa Cattolica da più parti dipinta come piena di pedofili, e nel corso della trasmissione Stanze Vaticane di Tgcom.24 ha inteso prendere le difese della Santa Sede: "Mi domando il perché di tanto accanimento nei confronti della Chiesa. Ciò è inaccettabile: sembra quasi che essa sia la sola colpevole di questi tremendi episodi, come fosse una vera e propria casa di pedofili, quando invece essa è la prima a stigmatizzare davvero la pedofilia. Non possiamo poi dimenticare che, secondo le statistiche, i luoghi dove avvengono i maggiori casi di abusi sono le famiglie e altre associazioni".
Secondo D'Ercole, oltretutto, "la Chiesa viene attaccata su vari argomenti, tra cui l'aborto e gli omosessuali, quasi come se si volesse obbligarla a cambiare, quando invece non ha nessuna posizione preconcetta, mirando sempre a difendere l'uomo".
Il vescovo ausiliare della diocesi aquilana, tra l'altro, nei mesi scorsi aveva anche denunciato la conoscenza di gravi fatti circa abusi sessuali a danno di minorenni, da cui scaturì un'inchiesta della Procura che si chiuse dopo che lo stesso D'Ercole, interrogato dalla polizia, precisò invece la natura prettamente generica delle sue accuse.