Procedimento Bussi bis, difesa chiede modifica reato contestato

17 Febbraio 2015   16:55  

Le questioni preliminari hanno caratterizzato, oggi pomeriggio, al Tribunale di Pescara, l'udienza preliminare relativa al procedimento bis sulla mega discarica di rifiuti tossici, rinvenuta nel marzo 2007, a Bussi sul Tirino (Pescara).

Nel procedimento, che e' uno stralcio di quello principale, risultano coinvolte cinque persone, per lo piu' ex vertici di Aca e Ato.

Si tratta di Giorgio D'Ambrosio, all'epoca dei fatti presidente dell'Ato; Bruno Catena, all'epoca presidente dell'Aca Spa; Bartolomeo Di Giovanni, come direttore generale dell'Aca; Lorenzo Livello, in qualita' di direttore tecnico dell'Aca Spa e Roberto Rongione, responsabile del Servizio Sian della Asl di Pescara.

Nello specifico, oggi il difensore di D'Ambrosio, l'avvocato Giuseppe Amicarelli, ha chiesto la modifica del reato contestato cioe' distribuzione di acqua avvelenata in quello di distruzione di acqua adulterata.

Tutti i difensori, inoltre, hanno chiesto di escludere le parti civili "perche' - ha detto l'avvocato Amicarelli - erano gia' state escluse dal precedente gup De Ninis: questa udienza e' la prosecuzione della precedente, non e' un nuovo giudizio.

Si puo', forse, avere una qualche apertura verso la costituzione del Ministero della Salute. Le altre parti civili o sono duplicazioni della posizione del Ministero o sono estranee". La prossima udienza si terra' il 3 marzo alle 12.30.

In quell'occasione e' prevista la replica delle parti civli e poi il gup, Maria Carla Sacco, decidera' sulle questioni sollevate dalla difesa.


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