Processo Robimarga, la sentenza: "Visite private in ospedale e assenze ingiustificate"

3 anni ed 8 mesi di reclusione per peculato, falso e truffa

17 Ottobre 2013   10:08  

Ben 70 pagine di fatti circostanziati sono occorsi al giudice Domenico Canosa per spiegare i motivi della sentenza di primo grado che ha condannato l'urologo Corrado Robimarga a 3 anni ed 8 mesi di reclusione per peculato, falso e truffa.

Per l'accusa Robimarga, che oltre ad essere urologo é anche un ex assessore comunale PdL a Teramo, ha effettuato visite in ospedale senza versare il dovuto alla Asl e, varie volte, si é assentato dal posto di lavoro presentando falsi documenti alla Asl che attestavano la sua presenza negli uffici comunali come assessore.

Secondo le motivazioni depositate da Canosa, "dall'analisi degli elementi appare evidente come Robimarga, abitualmente e sistematicamente, pur facendo risultare mediante la timbratura dell'apposito badge, la sua ininterrotta permanenza in servizio (per la quale riceveva emolumenti stipendiali), di fatto non svolgeva la doverosa attività lavorativa, nella parte in cui si portava all'interno dell'ufficio, ivi svolgendo attività di carattere meramente personale e certamente non riconducibile alla propria attività professionale di urologo".

Nell'emissione della sentenza, per la quale non é stata concessa alcuna attenuante generica, oltre che sulle prove documentali che attestavano le assenze dell'urologo il giudice si é basato sulle testimonianze di alcuni pazienti, rienute assai attendibili.


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