Processo a D'Alfonso e Toto: è il giorno della sentenza

Il Pm Varone minacciato con una lettera anomima

11 Febbraio 2013   10:09  

E' attesa per oggi, alle 12.30, la sentenza del tribunale di Pescara relativa al processo "Housework" su presunte tangenti negli appalti pubblici al Comune di Pescara, che il 15 dicembre 2008 ha portato agli arresti domiciliari l'ex sindaco Luciano D'Alfonso. Tra i 24 imputati anche Guido Dezio, ex braccio destro di D'Alfonso, e gli imprenditori Carlo e Alfonso Toto. Il collegio dopo le repliche dei difensori si e' ritirato in camera di consiglio per la decisione. Al momento D'Alfonso non e' presente in aula. 

Non si sa se sara' presente alla lettura del dispositivo della sentenza. Il pm Gennaro Varone ha chiesto per D'Alfonso e Dezio sei anni di reclusione e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per gli imprenditori Carlo e Alfonso Toto due anni e sei mesi.

D'Alfonso deve rispondere di corruzione, concussione, associazione per delinquere, appropriazione indebita, truffa e peculato. Dezio invece e' accusato di concussione, tentata concussione, corruzione, abuso, associazione per delinquere, truffa, appropriazione indebita. Per Carlo e Alfonso Toto l'accusa e' di corruzione. Gli imputati sono in tutto 24.

ll collegio giudicante presieduto da Antonella Di Carlo e dai giudici Paolo Di Geronimo e Nicola Colantonio che, dopo il dibattimento iniziato il 14 aprile 2011 e dopo aver ascoltato 600 testimoni tra accusa e difesa, decideranno se l’ex sindaco arrestato ai domiciliari il 15 dicembre deve essere condannato o assolto.

Intanto a Gennaro Varone è stata assegnata un servizio di viglianza a seguito di una lettera diffamatoria trovata dal pubblico ministero nel'ascensore di casa con scritto sopra tra le altre minacce: ''Proteggi i criminali e indaghi gli onorati cittadini''.

 


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