Profughi a Montesilvano, Sospiri: "Bloccare il loro arrivo in città"

16 Aprile 2015   17:02  

 "Riempire di profughi la zona piu' turistica di Montesilvano, quella dei Grandi Alberghi, per una citta' che vive di turismo, significa uccidere l'economia di quel territorio dove peraltro la crisi economica imperante ha ridotto al collasso centinaia di famiglie, costrette, nella migliore delle ipotesi, a ricorrere all'assistenza della Caritas e dei Servizi sociali per un piatto di pasta e per pagare una bolletta, a fronte di profughi per i quali lo Stato italiano, Governo Renzi-Alfano, spendera' 35 euro al giorno a testa per garantire vitto e alloggio di lusso".

Cosi' il capogruppo di Forza Italia in Regione Lorenzo Sospiri in riferimento a quanto sta accadendo, nelle ultime ore, in Abruzzo, con l'arrivo di centinaia di profughi. "Montesilvano e i suoi cittadini non possono permettersi una tale 'generosita'', e, al pari di quanto accaduto a Chieti, a Palmoli e in molte altre citta' italiane - prosegue Sospiri - chiedo al sindaco Maragno di bloccare ulteriori arrivi e chiedere il trasferimento di quanti gia' si trovano nella citta' adriatica".

"Non buttiamola subito nella gazzarra del razzismo, e piuttosto ragioniamo su fatti oggettivi e concreti - ha specificato il capogruppo di Forza Italia -: sistemare i profughi nella zona dei Grandi Alberghi di Montesilvano, in via Maresca, significa aver ucciso la stagione turistica stessa, con la cancellazione di decine di prenotazioni di posti letto.

Significa determinare la crisi per decine di operatori economici che vivono del turismo estivo e che gia' stanno vivendo con apprensione la condizione che si e' venuta a determinare, specie dopo quanto accaduto a Palmoli, dove quindici rifugiati hanno addirittura bloccato la citta' per protestare contro le 'inadeguate' condizioni di accoglienza negli alberghi: evidentemente il piatto di pasta era freddo o faceva troppo caldo nelle stanze in cui erano alloggiati gratis.

Ma soprattutto ritengo che il trattamento previsto vada ben oltre gli obblighi di ospitalita' comunitaria: forse a Roma non sanno che a Montesilvano, come nelle altre citta', ci sono migliaia di italiani che hanno perso il lavoro, che vivono non con 35 euro al giorno, ma con 35 euro al mese per campare la famiglia, italiani che per avere un piatto di pasta fanno la fila alla mensa della Caritas, vergognandosi della propria condizione.

Il trattamento che verra' garantito ai profughi, vitto e alloggio gratis, servizio di lavanderia, sempre gratuitamente, e, ancora, possibilita' di usufruire, ancora gratis, del servizio telefonico, anche per chiamare 'casa', quindi a chilometri di distanza, rappresenta uno schiaffo alla dignita' e ai diritti dei cittadini di Montesilvano, che si piegano quotidianamente a ogni genere di lavoro e di sacrificio per tirare avanti.

Non vorremmo che, a questo punto - prosegue Sospiri - anche i residenti della citta' adriatica si vedano costretti a chiedere il riconoscimento dello status di 'rifugiato politico' nel proprio paese per vedersi riconosciuti i minimi diritti di sopravvivenza e di mantenimento al pari dei profughi.

Per tale ragione chiedo formalmente al sindaco di Montesilvano di schierarsi a favore dei suoi cittadini, esattamente come hanno fatto il sindaco di Chieti Di Primio e il sindaco di Palmoli", ha ribadito infine Sospiri. 


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