Progetto CASE, De Santis: "Un disastro amministrativo annunciato e conosciuto"

17 Febbraio 2016   17:39  

 "I dati drammatici sulla gestione finanziaria del Progetto CASE emersi nella riunione della Prima Commissione consiliare sono noti da tempo a tutti, sindaco, assessori, consiglieri e dirigenti, ma tutti hanno sottovalutato la gravita' del problema, preferendo nascondere la verita' sotto il tappeto!. Dunque un disastro annunciato e conosciuto".

Lo afferma il segretario regionale dell'Idv, Lelio De Santis, gia' assessore al Bialncio nella Giunta Cialente.

"Il buco finanziario di oltre 7 milioni, la pseudo transazione con Banca Sistema di oltre 9 milioni, l'impossibilita' di onorare le rate del mutuo e la conseguente sciagurata decisione di metterle a carico dei cittadini tutti - osserva l'esponente politico - sono la conseguenza dell'acquisizione del Progetto CASE al patrimomio comunale senza le dovute garanzie, della volonta' di non richiedere da subito il pagamento dei consumi e dei canoni e, poi, dell'incapacita' di far pagare a tutti gli assegnatari i consumi.

Il sottoscritto - ricorda De Santis - ha avuto la delega alla riscossione dalla fine del 2013 per circa 1 anno ed ha contribuito, con un'azione incisiva portata avanti insieme con l'Ufficio apposito appena costituito e d'accordo anche con tutti i Comitati, a recuperare oltre 7 milioni degli 11 del precedente debito. Il risultato fu rimarcato positivamente dalla relazione della Guardia di Finanza e della Corte dei Conti, ma negativamente dal sindaco, che si riprese la delega agli inizi del 2015.

E' giunto il momento di affrontare sul serio ed alla luce del sole il problema della riscossione delle somme dovute dagli assegnatari e della gestione complessiva del Progetto CASE-MAP, che rischia di essere la tomba dell'Amministrazione comunale ed un disastro economico e morale per la citta'. Ne' servira' l'affidamento alla Societa' di riscossione, Recus di Treviso, che con un ribasso del 65% e con una provvigione del 2,80% non sara' in grado di assicurare un recupero significativo del credito.

Anzi - aggiunge il segretario Idv - la procedura prevista della riscossione bonaria rispetto agli atti gia' predisposti all'epoca dall'Amministrazione comunale, che prevedevano la riscossione per ingiunzione fiscale, e' un passo indietro che non risolvera' il problema.

Allo stato, in attesa di mettere in campo una strategia risolutiva e decisioni serie - conclude De Santis - sarebbe un fatto positivo se l'Amministrazione comunale non aggiungesse altri atti sbagliati e dannosi: non affidi alla Societa' Recus spa la gara per il recupero crediti, anche in considerazione del provvedimento emesso a carico della stessa societa' dall'Autorita' garante della concorrenza in data 18 febbraio 2015 e provveda a revocare la delibera di giunta n. 261 / 2015".


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