Progetto SalvaFratino, segnali positivi per il Fratino in Abruzzo

14 Aprile 2017   11:20  

Questa mattina a Pescara, presso la sede della sezione locale della Lega Navale Italiana, sono stati presentati i report 2016 sulla nidificazione del Fratino nella regione Abruzzo. I risultati, raccolti per il WWF Abruzzo da Fabiola Carusi, responsabile per l’Associazione del progetto Salvafratino, riepilogano i dati delle attività e dei monitoraggi sulla specie portati avanti dal WWF Abruzzo, dall’Area Marina Protetta “Torre di Cerrano”, dal Gruppo Fratino Vasto e da tante altre organizzazioni e realtà locali che lungo la costa abruzzese si adoperano per la tutela di questo piccolo trampoliere.

Come succede da anni in Abruzzo, anche nel 2016 l’Area Marina Protetta “Torre di Cerrano” e il WWF hanno collaborato, insieme a una serie di realtà locali (prima fra tutte lo storico Gruppo Fratino Vasto), per la tutela di questa specie. 

Attraverso il progetto di volontariato “Salvafratino” i nidi presenti lungo la costa abruzzese sono stati monitorati da volontari che li hanno seguiti fino alla schiusa e all’involo. Nella fase precedente l’avvio della stagione balneare il WWF ha inviato a tutti i comuni abruzzesi le “Linee guida per la tutela del Fratino”, mentre l’Area Marina Protetta ha gestito un data-base delle segnalazioni di nidi inviate ai Comuni. Sono state organizzate anche giornate di sensibilizzazione con le scuole e con i turisti e attività di pulizia a mano dei tratti di spiaggia dove il Fratino è segnalato.

“Il bilancio del 2016 presenta alcuni elementi positivi”, dichiara Fabiola Carusi, responsabile WWF Abruzzo per il Progetto Salvafratino. “Sono stati monitorati 15 siti e i risultati forniscono un quadro in miglioramento rispetto al 2015, sia per il numero di nidi riscontrati che per quanto attiene alle uova che sono giunte alla schiusa. Permangono però tutte le criticità riscontrate negli anni passati: la continua perdita di habitat (erosione della costa e urbanizzazione), il disturbo antropico (pulizia meccanica dell’arenile, occupazione totale delle spiagge per attività turistiche, raccolta di molluschi, pesca sportiva), la predazione dei nidi da parte di mammiferi (ratti, ricci, volpi, cani e gatti vaganti) e uccelli (gazze, cornacchie grigie, gabbiani reali) stanno veramente mettendo a rischio la presenza di questa specie anche sulla nostra costa. La scomparsa del Fratino sarebbe un danno enorme dal punto di vista ambientale, ma anche da quello economico: la presenza di una specie così importante rende più appetibile l’offerta turistica come testimonia anche il fatto che la presenza di questo uccello è uno dei criteri di assegnazione della Bandiera Blu”.

"Anche nel 2016 la nostra Area Marina Protetta ha promosso il Progetto Salvafratino in collaborazione con il WWF e le altre realtà del territorio”, dichiara Leone Cantarini, Presidente dell’Area Marina Protetta “Torre di Cerrano”. “Diverse sono le misure per la tutela della specie che sono previste nel Regolamento dell’AMP che è stato approvato recentemente dal Ministero dell’Ambiente. Alle disposizioni da rispettare, però, da sempre affianchiamo un’opera di sensibilizzazione verso cittadini, turisti e operatori: è nostra convinzione, infatti, che la salvaguardia del Fratino e del suo habitat dipenda dall’attenzione di tutti verso la tutela ambientale, fondamentale anche per una corretta valorizzazione del nostro territorio e del nostro mare”.

“Il report 2016 ci segnala una situazione in miglioramento”, conclude Dante Caserta del WWF Italia, Associazione che al Fratino ha dedicato una specifica linea di intervento tra le attività 2017. “Il Progetto Salvafratino si conferma un progetto di conservazione dal basso che coinvolge decine e decine di volontari in Abruzzo e che sta dando i suoi frutti. E anche nel 2017 si stanno attuando, tra mille difficoltà, i monitoraggi sulla specie e le iniziative di tutela. Proprio qui a Pescara WWF e Lega Navale hanno avviato un progetto per il Parco naturalistico dell’ambiente della sabbia e delle dune (zona della Madonnina) anche attraverso il coinvolgimento delle studentesse del Liceo linguistico “G. Marconi” impegnate con un progetto Alternanza Scuola-Lavoro e con la preziosa collaborazione della Capitaneria di porto e del Comune. Le attività messe in atto dai volontari sono tantissime: abbiamo però anche bisogno di attenzione da parte delle Istituzioni e degli operatori balneari. Ancora oggi tanti nidi vengono distrutti volutamente o accidentalmente: contro i vandalismi sono necessari più controlli anche da parte delle Forze di polizia nazionali e locali, mentre per le distruzioni accidentali basta seguire i suggerimenti che forniamo gratuitamente a chiunque ce ne faccia richiesta per garantire la presenza di questo piccolo trampoliere sulle nostre spiagge”.

 


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