Progetto della fontana in piazza Valignani, i documenti attestano l'esistenza di un palazzo

Muri del '600 e palazzo con 59 stanze

29 Luglio 2014   12:05  

Continua a far discutere la decisione dell'amministrazione comunale di Chieti di realizzare una fontana al centro di piazza Valignani, contestata anche dall'opposizione con striscioni goliardici.

Le polemiche sono inoltre alimentate dal fatto che, proprio sotto la piazza, alcuni scavi effettuati anni addietro avevano consentito di rinvenire alcune mura, inizialmente datate intorno al 1800, ed anzi la discussione potrebbe ulteriormente esacerbarsi dopo la diffusione di nuove indiscrezioni e la loro eventuale conferma.

Secondo quanto riportato dal quotidiano il Centro, infatti, vi sarebbero documenti che attestano come i reperti riaffiorati sotto la fontana sembrano appartenere pressoché senza alcun dubbio ad un palazzo di ben 59 stanze, che fino al 1857 sorgeva alla fine di corso Marrucino.

Il palazzo, tuttavia, in base ai docuumenti risulta essere ancora più vetusto: caratterizzato da una forma a cuneo, sorgeva tra via De Lollis e via Pollione e sembra risalire almeno al 1600, probabilmente efìdificato per volere di alcuni mercanti del nord Italia stabilitisi a Chieti.

Tramite i documenti, custoditi negli archivi dell'Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, è stato ricostruito come il palazzo di 59 stanze, con intorno due cisterne e varie botteghe, costruito su più piani, nel 1742 fosse stato acquistato dall'Arciconfraternita, che lo pago circa 800.000 ducati al mercante Giuseppe Bossi (ne è testimonianza un disegno del palazzo eseguito dall’agrimensore Panfilo Frontone nel 1747).

Poi, nel 1790, il Sacro Monte dei Morti lo concesse in enfiteusi a tal Giuseppe Sarro, pur mantenendone la nuda proprietà: l'edificio assunse quindi la denominazione di palazzo Sarro, con cui fu conosciuto fin quando, nel 1885, il Comune lo espropriò ed abbatté per intraprendere la realizzazione di corso Marrucino.


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