''Pronte in Consiglio sveltine per nuovi autisti e Arssa''

01 Luglio 2013   09:56  

A seguire la dununcia del consigliere regionale Maurizio Acerbo.

''Come nelle peggiori tradizioni della casta regionale ogni tanto spuntano emendamenti che non c’entrano nulla con i provvedimenti all’ordine del giorno.

Di solito servono per aggirare l’esame in commissione, i pareri degli uffici e non attirare l’attenzione dell’informazione.

La definizione di “sveltine” ben si adatta perché con accordo trasversale una proposta diventa legge senza i dovuti approfondimenti poi non sarà chiaro neanche chi l’ha votata perché in Consiglio regionale non si usa ancora il voto elettronico.

Ho già informato nei giorni scorsi sull’emendamento Venturoni per annullare il mio stop ai doppi vitalizi.

Segnalo ora due curiosi emendamenti bipartisan presentati in vista del consiglio di martedì.

Premesso che quanto si tratta di garantire la tutela dei lavoratori e la conservazione dei posti di lavoro siamo sempre favorevoli, però dobbiamo ancora una volta segnalare che all’interno dell’Amministrazione regionale ci sono categorie di lavoratori garantiti ed altri meno.

In questa direzione si pongono i due emendamenti al progetto di legge 512/2013 all’ordine del giorno del prossimo consiglio regionale.

1) Nel primo a firma D’Amico (PD) e Ricciuti (PDL) si prevede che al Presidente della Giunta Regionale, al Presidente del Consiglio regionale ed ai componenti la Giunta regionale siano assegnati 2 dipendenti con qualifica di autista.

La vecchia norma prevedeva che “Al Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale sono assegnati due dipendenti regionali con qualifica di autista. Ai componenti la Giunta regionale e ai vice Presidenti del Consiglio regionale sono assegnati tre dipendenti, con qualifica di autista, ogni due componenti.”

Con la norma vigente dunque sono previsti gli attuali 22 autisti che diventerebbero 16 nella prossima legislatura con la riduzione degli assessori imposta dalla legge nazionale.

Se venisse approvata martedì la nuova norma dovremmo passare a 28 autisti e con la riduzione assessori avremmo 20 autisti nella prossima.

Ora, se la logica è quella di conservare il numero degli autisti dalla situazione attuale (22) anche nella prossima legislatura con la riduzione degli assessori (20) allora la norma proposta si dovrebbe almeno far partire dalla legislatura successiva a quella dell’entrata in vigore della legge.

Se, al contrario, si vuole approfittare del periodo di transizione per aumentare il numero del personale a disposizione (da 22 a 28), magari con l’istituto del comando, allora, quantomeno va fatta una riflessione.

Resta da capire che fine fanno gli autisti dei Vicepresidenti del Consiglio regionale. Inoltre si propone, con regolamento di giunta, l’istituzione di un apposito ruolo degli autisti.

Nella migliore delle ipotesi devo dedurre che PD e PDL sono uniti nell’intento di evitare che la mal digerita riduzione del numero degli assessori non si traduca anche in un riduzione del numero degli autisti. Con lo spirito creativo che ha sempre contraddistinto la partitocrazia abruzzese ovviamente potrebbero riuscire anche nel capolavoro di aumentarne il numero nonostante il taglio degli assessori!

2) Nel secondo emendamento si da interpretazione al secondo periodo del comma 1 dell’articolo 3 della legge regionale 29 del 2011 (soppressione dell’ARSSA), nel senso che servizi dedicati alla ricerca, all'innovazione, alla competitività e allo sviluppo rurale per l'assolvimento delle funzioni già esercitate dalla disciolta Agenzia e/o anche con ulteriori competenze a servizio del sistema locale delle imprese agro-alimentari e sviluppo della green economy, siano svolti nella sede di Avezzano, con la stessa pianta organica già in vigore e con lo stesso numero di dipendenti.

Nella sostanza la razionalizzazione e la ridefinizione della Direzione Agricoltura in seguito alla soppressione dell’ARSSA, coincide con la situazione precedente.

Ora noi siamo favorevoli, come detto, alla conservazione dei posti di lavoro, e al fatto che se possibile il personale possa restare nel proprio luogo di residenza, ma ci si dovrebbe spiegare perché le riorganizzazioni vengono presentate come rivoluzionarie per poi far rimanere tutto come prima.

Ci farebbe piacere che, ogni tanto, ci si presentasse una relazione sulle cose fatte, su come la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo agricolo abbia portato posti di lavoro ed incremento dei redditi nel settore agricolo, alla luce del fatto che gli agricoltori si lamentano, i redditi da lavoro in agricoltura siano i più bassi d’Abruzzo e ci sia uno sfruttamento massiccio del lavoro nero.

Chiaramente la colpa non è dei dipendenti della disciolta ARSSA ai quali va la nostra solidarietà ed il pieno appoggio.

Viene spontanea una domanda: e gli enti di ricerca, i cui dipendenti non percepiscono da mesi lo stipendio, che fine fanno?

MORALE DELLA FAVOLA: ma queste iniziative riformiste di così ampio respiro non dovrebbero essere approfondite in commissione? Non dovrebbero essere consultate le organizzazioni sindacali?''

 

 


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