Proteste per i lavori alla scuola in via Rubicone a Pescara

18 Settembre 2012   22:33  

“Convocherò in Comune le mamme e i papà che avrebbero sollevato proteste e perplessità circa i lavori ancora in corso di svolgimento presso la scuola elementare di via Rubicone. Li chiamerò, alla presenza anche della dirigente scolastica, per ascoltare la loro voce circa i presunti disagi che starebbero subendo a causa di quel cantiere che sta praticamente ricostruendo da zero un edificio che era in condizioni disastrose, e coglierò l’occasione per raccontare loro, alla presenza di ingegneri e progettisti, qual era la situazione del fabbricato dove per anni hanno studiato i loro bambini, un fabbricato che poteva crollare da un momento all’altro, con pilastri completamente fatiscenti, scavati, polverizzati, e un corpo scala centrale sul punto di implodere, come dimostrano le carte e le relazioni dei tecnici stilate sulla base di sopralluoghi successivi al 2003. Carte che evidentemente quei genitori non conoscono e che avrebbero meritato ben altre attenzioni dalle Istituzioni che invece per anni si sono purtroppo limitate a ritinteggiare pareti e mura”. Lo ha detto l’assessore alla Pubblica istruzione Roberto Renzetti replicando alle doglianze odierne circa la mancata riapertura della scuola di via Rubicone.

“La nostra amministrazione comunale – ha spiegato l’assessore Renzetti – ha sempre consentito alle famiglie di partecipare all’iter procedurale che il 3 novembre 2011 ci ha permesso di giungere alla consegna dei lavori alla ditta che si è aggiudicata l’appalto per il consolidamento statico e sismico di un edificio con grosse problematiche di staticità, la ditta Ventra Antonio di Melfi. Un iter che ha purtroppo richiesto un anno e mezzo di tempo. Nel 2009 abbiamo affidato l’esecuzione di controlli su alcune scuole di Pescara; la società tecnica incaricata, dopo sopralluoghi ed esami – ha ripercorso l’assessore Renzetti -, ci ha prospettato delle forti criticità sulla scuola primaria di via Rubicone evidenziando dei pilastri portanti di sostegno dell’intero edificio praticamente sgretolati, con il cemento scavato e un gruppo scala centrale, percorso ogni giorno da centinaia di bambini, a rischio crollo imminente. In realtà si trattava di problemi noti e segnalati da anni come dimostrano carte e relazioni, carte note anche all’amministrazione precedente che vedeva tra i banchi della maggioranza anche il consigliere Camillo Sulpizio, oggi consigliere regionale e padre dell’attuale consigliere comunale Adelchi Sulpizio che sembra guidare la protesta dei genitori.  Ma evidentemente a qualcuno negli anni scorsi faceva più comodo tinteggiare pareti e cambiare qualche lavagna mettendo la testa sotto la sabbia e fingendo che fosse tutto a posto anziché affrontare di petto problematiche difficili, specie in un periodo di crisi di risorse. Al contrario la nostra amministrazione comunale, non appena abbiamo ricevuto la relazione della società sulle criticità strutturali dell’edificio scolastico, di concerto con la Dirigente scolastica, le abbiamo affrontate e, per evitare doppi turni che sapevamo quando sarebbero iniziati, ma non quando sarebbero finiti, abbiamo individuato un plesso alternativo a via Rubicone in cui dare una sistemazione dignitosa ai 298 studenti di una zona già martoriata da altre problematiche e abbiamo spostato i bambini delle elementari in via Lago Sant’Angelo e quelli della materna a Fontanelle. A spese del Comune abbiamo anche messo a disposizione i mezzi di trasporto per portare a scuola i bambini, anche quelli della materna, caso unico a Pescara. Poi abbiamo affrontato tutte le problematiche, all’apparenza insormontabili, sollevate dai genitori per via Lago Sant’Angelo. E’ vero: avevamo previsto di terminare i lavori entro un anno e così non è stato, ma solo per le grandissime problematiche burocratiche incontrate negli Enti sovraordinati al Comune, a partire dal Provveditorato alle Opere pubbliche sino alla firma della convenzione che sono andato personalmente a ritirare presso il Ministero per non attenderne l’invio – ha proseguito l’assessore Renzetti -, ma soprattutto durante i lavori sono emersi problemi strutturali ben più gravi di quelli inizialmente preventivati, ovvero una scuola devastata, in condizioni disastrose, in cui ogni mattone va rifatto da zero, allungando i tempi di cantiere proprio per dare al quartiere una scuola finalmente sicura. Per l’intervento abbiamo avuto inizialmente a disposizione 500mila euro di finanziamento Cipe a fondo perduto, ai quali abbiamo aggiunto altri 130mila euro dell’amministrazione comunale per realizzare opere complete, quindi 630mila euro per l’adeguamento strutturale antisismico dell’edificio. Poi nelle varie Commissioni che hanno esaminato il progetto è arrivata la prescrizione per la quale, per realizzare opere realmente complete, ci si chiedeva di effettuare anche l’adeguamento energetico della scuola, e allora l’amministrazione ha stanziato altri 400mila euro arrivando a un cantiere di 930mila euro per un’opera che riteniamo fondamentale perché è evidente che la scuola di via Rubicone rappresenta un punto di riferimento importante per il quartiere San Donato, una scuola che non può chiudere. Firmata la convenzione, individuata la ditta, i lavori sono cominciati il 3 novembre 2011: la prima fase, appaltata all’impresa Ventra Antonio di Melfi, riguarda l’adeguamento statico-strutturale. Per affrontare meglio le opere siamo intervenuti prima su un blocco del fabbricato che comprende la scuola materna e parte delle classi elementari. I lavori strutturali che hanno interessato tutte le parti in cemento armato sono ormai conclusi, e attualmente si stanno realizzando i rinforzi con carpenteria metallica e poi procederemo con le rifiniture. L’obiettivo è chiudere le opere per dicembre per riaprire la scuola materna a gennaio 2013, al rientro dalle vacanze di Natale. Sul secondo corpo di fabbrica, che comprende il resto della scuola elementare abbiamo invece affidato i servizi di progettazione dell’intervento previsto nel Piano delle Opere pubbliche con un altro milione di euro di finanziamenti; le lavorazioni saranno simili al primo lotto e contiamo di aprire il cantiere prima della conclusione del primo. Complessivamente le due opere comporteranno un investimento pari a quasi 2milioni di euro, fondi che, ripeto, servono non per interventi di facciata, ma per restituire al territorio una scuola sicura che è la nostra priorità. Ovviamente anche per l’attuale anno scolastico i bambini sono stati portati nella scuola di via Lago Sant’Angelo, beneficiando anche del trasporto gratuito con lo scuolabus, e peraltro anche risolvendo, già dallo scorso anno, il problema inerente l’assenza di spazi in cui praticare l’attività sportiva, per cui abbiamo garantito a tutti gli alunni il trasporto presso la palestra del Palazzetto Papa Giovanni XXIII. Teniamo conto che l’intervento di cui oggi parliamo era previsto dalle normative già dal 2003, dopo il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, e doveva essere eseguito prima del nostro insediamento, da quella stessa amministrazione di centro-sinistra di cui faceva parte il padre dell’odierno consigliere Adelchi Sulpizio, di cui però non rammento interventi a tutela delle nostre scuole e soprattutto dei nostri studenti. Ma, a questo punto, è bene compiere un’operazione verità nei confronti dei genitori che avranno l’occasione per rendersi conto delle condizioni strutturali della scuola in cui qualcuno prima di noi ha permesso che studiassero i loro bambini, ragazzi che oggi invece si trovano in un edificio sicuro, e soprattutto raggiungono la nuova scuola a bordo di un bus scolastico completamente gratuito. Ha ragione quando il consigliere Sulpizio dice che la vicenda ‘ha del grottesco’: trovo infatti grottesca la protesta di un consigliere che fa la voce grossa per un cantiere più lungo del previsto per lavori estremamente difficili, anziché per quei bambini che dal 2003 al 2009 hanno studiato in una scuola che poteva sbriciolarsi sulle loro teste”.

 


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