Prove di colpo di Stato in Venezuela

Parlamento sotto assedio

12 Gennaio 2016   19:56  

Oggi i militari della Guardia Nazionale Bolivariana su ordine del Presidente Nicolas Maduro  hanno impedito l’accesso dei giornalisti e di diversi deputati al parlamento.

Si  acuisce così uno scontro durissimo iniziato con il tracollo del PSUV (partito al governo) nelle ultime elezioni parlamentari che si sono concluse dando allo schieramento d’opposizione (MUD) una maggioranza schiacciante, 112 deputati  della MUD contro 55 del PSUV.

Già dalle prime ore seguite alla difficilissima consultazione elettorale, era apparso chiaro che da parte del governo non c’era nessuna intenzione di lasciare in mano dell’opposizione il controllo dell’assemblea legislativa  infatti le dichiarazioni degli sconfitti andavano tutte nella direzione di disconoscere il risultato scaturito dalle urne.

Un risultato, a dire il vero, frutto non di una proposta politica alternativa credibile dell’opposizione, ma conseguenza di un malgoverno consolidato, complice di un sistema di corruzione che dopo la morte di Hugo Chavez ha raggiunto livelli tali che unito alla grande crisi economica, effetto della caduta dei prezzi del petrolio, ha ridotto negli ultimi 30 mesi il paese alla fame.

Con un’inflazione fuori controllo, che si stima secondo dati non ufficiali, perché la banca centrale non rilascia da 15 mesi nessuna informazione a proposito, essere arrivata a superare il 270 %, con una scarsezza di prodotti di prima necessità che comprende oltre ai generi alimentari più basilari, i farmaci, i ricambi di ogni tipo incominciando da quelli delle automobili, aeroplani, attrezzature scientifiche e di laboratorio, con un tasso delinquenziale e di omicidi più alto del mondo, con un sistema di salute inesistente e lontana anni luce da quel socialismo tanto sbandierato  il paese si appresta a diventare una vera e propria polveriera sociale ed umanitaria.

Oggi la mancanza di una cultura della legalità e del  dialogo rendono di fatto sempre più difficile allontanare lo spettro di una confrontazione di piazza dagli esiti imprevedibili e l’episodio di oggi la dice lunga sulle intenzioni del governo che nonostante la grande batosta elettorale ricevuta dal voto della gente,  stanca del populismo e delle corruttele di una politica insana che ha occupato pesantemente le istituzioni democratiche alterando così a favore del governo gli equilibri e la separazione dei poteri che danno vero corpo alla democrazia di un paese.

La redazione

 


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