Province, Nasuti: "Approfittare del riordino per migliorare i servizi"

22 Agosto 2012   10:47  

“Quello che mi lascia perplesso sulla questione del riordino delle circoscrizioni provinciali in Abruzzo, è che si continua a parlare solo dell’aspetto riguardante l’istituzione politica ‘Provincia’, senza preoccuparsi dei servizi ai cittadini legati alla presenza degli attuali capoluoghi. Francamente credo che la sede del Consiglio provinciale o della Giunta sia un argomento che appassioni poco gli abruzzesi”. Lo afferma il Consigliere regionale Emilio Nasuti, intervenendo nel dibattito sulla ridefinizione degli assetti territoriali della regione, in questi ultimi giorni al centro di numerosi incontri pubblici organizzati un po’ ovunque.

“A mio parere – puntualizza Nasuti – l’attenzione va spostata sul riequilibrio dei servizi presenti sul territorio, oggi fortemente sbilanciata a favore dell’area Chieti-Pescara, dove a distanza di pochi chilometri ci sono due Questure, due Prefetture, due Motorizzazioni civili, due Uffici del catasto, due uffici del Genio Civile, due Asl, due Tribunali, due Camere di Commercio. Uno sbilanciamento che non sempre porta benefici per cittadini e imprese, come forse si potrebbe immaginare.

Un esempio chiaro dei disservizi che genera questa organizzazione ce lo ha dato, a esempio, l’apertura dell’Ikea a San Giovanni Teatino, con competenze divise tra due prefetture, due Province e diversi Comuni. E lo stesso discorso può farsi sul fronte della Giustizia, se dovesse andare in porto lo sciagurato progetto di accorpamento dei Tribunali di Lanciano e Vasto a quello di Chieti.

Per l’esponente della maggioranza il riordino delle Province voluto dal Governo Monti è un’occasione storica per l’Abruzzo, per correggere storture che risalgono a decenni fa, ma che oggi le mutate condizioni socio-economiche della regione non consentono più.

Occorre coraggio da parte di tutti – continua – coraggio anche a fare un passo indietro rispetto a rendite di posizione non più giustificate, dettate da campanilismi che dovrebbero essere superati. La gran parte della provincia di Chieti, quella da Ortona in giù, è stata negli ultimi anni spogliata di gran parte dei servizi. La spending review ci dà l’occasione per rimettere un po’ di ordine a questa situazione: se tra Chieti e Pescara una Questura è di troppo, parte delle risorse risparmiate dall’abolizione dovrebbero essere destinate al potenziamento dei commissariati di Lanciano e Vasto.

Perché Chieti e Pescara non possono avere un unico tribunale e lasciarne un secondo su Lanciano-Vasto? Sarebbe una proposta di buon senso, così come quella di dividere gli uffici provinciali principali tra i due attuali capoluoghi, senza penalizzare così nessuno. Perché se è vero che la storia meno recente di Chieti e Pescara parla di due città diverse per storia e vocazioni, non si può continuare a far finta che ormai da 30 anni Chieti, Pescara, Montesilvano, Francavilla, Spoltore e San Giovanni Teatino costituiscono una città unica e ininterrotta, la seconda realtà urbana dell’Adriatico, dopo Bari e prima di Venezia. Ha senso continuare a mantenere divisioni amministrative ormai anacronistiche e non rispondenti alla realtà dei fatti che è sotto gli occhi di tutti?”.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore