Pubblicata la prima guida italiana per affrontare la violenza domestica

11 Aprile 2013   16:11  

 E' stata pubblicata per la prima volta in Italia, e presentata oggi a Milano all'Ospedale dei Bambini Buzzi una guida per affrontare la violenza domestica: un'opera, edita da Carocci - per fare sintesi, illustrando le "best practices" e le conoscenze scientifiche e tecniche relative al tema della violenza sulle donne, sui minori e su altri gruppi "vulnerabili"; su come affrontare la violenza familiare in ospedale, nei servizi socio-sanitari sul territorio, a scuola, nei Tribunali e nei centri anti violenza.
La violenza in famiglia c'e', in ogni citta', in ogni quartiere, dal piu' povero al piu' ricco.
La nuova guida risponde al bisogno che il sistema sanitario e sociale impari a vederla e riconoscerla prima possibile, per proteggere le donne e i bambini.
Il 14 per cento delle donne ha subito nel corso della vita violenze domestiche, fisiche o sessuali, da un partner, nel 62 per cento dei casi le violenze sono avvenute in presenza di figli minorenni. Il 18 per cento dei figli hanno assistito alla violenza psicologica del padre sulla madre, l'8 per cento alla violenza fisica.
Sono dati allarmanti. L'unico modo per proteggere le vittime e' riuscire a bloccare la violenza che subiscono attivando una serie di strategie e protocolli che ancora oggi non sono condivisi, mentre piccole e grandi realta' perseguono singolarmente metodi di azione che funzionano, e che devono essere estesi per proteggere tutte le vittime di violenza.
La guida e' stato presentata dagli autori, Patrizia Romito, docente di Psicologia sociale all'Universita' di Trieste, e Mauro Melato, Direttore generale dell'IRCCS Burlo Garofolo di Trieste, con il contributo di Alessandra Kustermann, direttrice Unita' operativa pronto soccorso e accettazione ostetrico-ginecologica, Soccorso violenza sessuale e domestica dell'Ospedale Mangiagalli di Milano, del magistrato Paolo Scafi, Gruppo tutela fasce deboli, Procura della Repubblica di Torino, due tra i numerosi tecnici che hanno illustrato nel volume la propria esperienza nella lotta contro la violenza domestica.
"Questa iniziativa e' una dimostrazione, ha sottolineato Alessandro Visconti Direttore Generale dell'A.O. Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano, dei risultati che si possono ottenere dalla collaborazione e dal lavori di rete tra Aziende Ospedaliere e IRCCS in campo materno-infantile, a livello metropolitano e nazionale, anche nell'ambito dell'Associazione Ospedali Pediatrici Italiani" e ha ricordato come la Regione Lombardia abbia affrontato il problema approvando a l'unanimita' un provvedimento quadro di "interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza" con la legge 3 luglio 2012, n.11.
"La violenza, in famiglia e fuori, c'e', occorre vederla", ha spiegato Patrizia Romito. "La risposta delle istituzioni- ha continuato - e' ancora frammentata, mancano protocolli operativi condivisi a livello nazionale.
Oggi disponiamo delle conoscenze necessarie: e' possibile creare, oltre a una coscienza condivisa, anche una rete di strumenti efficaci. "La risposta alla violenza, ha sottolineato Romito - deve basarsi su evidenze scientifiche e su un approccio multidisciplinare: va costruita una base di formazione comune e una alleanza operativa tra sistemi assistenziali sul territorio, ospedali, centri antiviolenza, scuola, forze dell'ordine e tribunali". "Sono numerose, in Italia, le 'buone pratiche' in tema di gestione e lotta alla violenza, ha spiegato il Direttore Generale dell'Irccs Burlo Garoflo, Mauro Melato, il nostro Istituto in particolare ha ideato e realizzato un protocollo antiviolenza dedicato alle donne e ai bambini, che garantisce massima riservatezza, cura e gestione delle prove affinche' siano valide come reperti in tribunale, una stretta collaborazione tra medici, forze dell'ordine e tribunali, una collaborazione che mette al centro dell'attenzione la persona che ha subito violenza".


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