Punto Nascita di Atri, l’appello di Monticelli a Luciano D’Alfonso

13 Febbraio 2015   10:47  

Nuovo appello da parte del consigliere regionale del Pd Luciano Monticelli al presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso. Sotto l’occhio del ciclone, nuovamente, la chiusura dei punti nascita nostrani e, più, in particolare, quella del San Liberatore di Atri.

Una scelta, ammette lo stesso Monticelli, “che sta mettendo in seria difficoltà anche il Pd della vallata, che ha sempre difeso il nosocomio atriano, ancor di più oggi che è stata superata la soglia delle 500 nascite.

Non solo. I dati dei primi due mesi del 2015 confermano quanto sostenuto da sempre: siamo dinanzi a un reparto efficiente e preferito da moltissime mamme, che in caso di chiusura migrerebbero verso gli ospedali di Chieti e Pescara, con grave perdita per il nostro territorio”. Per queste ragioni, il consigliere regionale è tornato ad appellarsi a D’Alfonso, chiedendo di essere chiaro in merito e di fare un passo indietro.

“Il presidente – dichiara Monticelli senza mezzi termini – ha la possibilità di salvarlo e pertanto lo prego di non prendere alcun provvedimento circa la chiusura del punto nascita atriano. Non ho bisogno di promesse, ma di verità da parte sua e, per la difesa di questo reparto, sono pronto anche ad azioni dure”.

Il riferimento è alla possibilità, paventata dallo stesso Monticelli, di arrivare anche ad astenersi dalla votazione per il congresso regionale del Pd, “perché – tuona il consigliere – anche il Partito Democratico deve difendere questo ospedale, avendo tra l’altro a capo della stessa segreteria regionale l’attuale assessore alla Sanità.

Allo storico ci sono numerosi documenti e interrogazioni discusse in Regione che dimostrano che c’è la possibilità di rientrare in termini economici ottimizzando quanto già esistente nella sanità regionale senza per questo dover necessariamente chiudere il nostro punto nascita.

Atri può, insomma, essere salvata. E D’Alfonso lo sa”.


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