Punto nascite Sulmona, Pd, logica non può essere quella numerica

17 Febbraio 2015   12:42  

"Sul Punto Nascite di Sulmona sono ancora molti gli interrogativi aperti sulla sua soppressione o meno.

Sono molte le ipotesi, le conferme e le smentite che leggiamo sulla stampa in questi giorni, con la sottolineatura da parte dell'assessore regionale Paolucci che l'obiettivo e' di realizzare una rete, dei presidi nel territorio regionale, in grado di garantire la sicurezza delle madri e dei nascituri".

Inizia cosi' una nota del capogruppo del Pd alla Provincia dell'Aquila, Enzio Mastrangioli.

"La conclusione, sottesa a questo ragionamento - spiega - e' che i presidi con un numero basso di parti durante l'anno non e' garanzia di adeguata e professionale assistenza a fronte di eventuali gravi patologie.

Non intendo entrare in un confronto simile che va avanti da anni, molto specialistico e delicato, certamente ereditato dall'attuale Giunta e assessore regionale alla Sanita', al quale va riconosciuto, comunque, il merito di agire con molta prudenza, attenzione e ascolto.

Il quesito che vorrei porre, e al quale invito la Giunta regionale a riflettere e a dare una risposta, e' il seguente: il diritto di un territorio ad avere servizi pubblici o di interesse generale e' determinato dai 'numeri' o da considerazioni attinenti il diritto stesso di una comunita', che vive in un'area specifica e di particolare identita', ad avere pari opportunita' e uguaglianza di trattamento?.

E' evidente - osserva Mastrangioli - che se la preminenza e' data ai numeri, nell'Area Territoriale della Valle Peligna, Alto Sangro e Valle Subequana, quasi tutti i presidi pubblici presenti nelle nostre comunita' come Scuole, Caserme dei Carabinieri, Poste, Banche, etc, dovrebbero essere soppressi o accorpati. Puo' essere questa una logica?", si chiede il capopruppo Pd.

"Evidentemente no - dice - poiche' significherebbe decretare la morte, l'annichilimento di un territorio, in barba a tutte le discussioni teoriche sul suo rilancio, sulle promesse di finanziamenti, che ritualmente ascoltiamo dalle varie rappresentanze politiche.

E' noto e comprovato dai fatti che l'attrattivita' di un territorio dipende dalla quantita' e qualita' dei servizi presenti, in mancanza dei quali c'e' l'emigrazione verso altri lidi, c'e' lo spopolamento e l'invecchiamento della popolazione. Per queste ragioni un'Area Territoriale come quella della Valle Peligna, Alto Sangro, Valle Subequana, vasta, montana, orograficamente particolare e con una viabilita' difficile, seppur con un numero di abitanti non elevato, non possa essere continuamente privata di servizi essenziali e identitari come, nel nostro caso, puo' essere considerato il Punto Nascite di Sulmona.

L'aquilano, la Marsica, il teramano e la costa pescarese-chietina, aree territoriali ben definite e omogenee come la nostra - si legge ancora nella nota - possono godere di servizi e presidi in quantita' e qualita', anche a pochissima distanza. Perche' le nostre comunita' non dovrebbero avere gli stessi diritti che hanno quelle di tali aree?

Quali sono le ragioni ostative, a prescindere dai numeri, che impediscono di dotare il nostro Punto Nascite, di locali, attrezzature, personale a sufficienza e qualificato, mezzi di trasporto specializzati per gravi esigenze, cosi' da garantire la sicurezza delle madri e dei nascituri? Oltretutto quando e' in programma la costruzione di un nuovo Ospedale, che puo' essere definito tale se dietro le mura dello stesso ci siano i contenuti.

E' chiaro - commenta infine Enio Mastrangioli - che il problema e' politico e la politica puo' e deve scegliere, senza alibi e fumo negli occhi, in coerenza con una logica di solidarieta', in questo caso di solidarieta' territoriale, bilanciando i costi della sanita' in maniera equilibrata, che significa assicurare a tutta le popolazioni abruzzesi pari opportunita' e condizioni di assistenza nei territori in cui risiedono ed in cui vogliono far nascere i propri figli".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore