Quagliariello (Pdl) a RaiTre: «Il centro storico all'Aquila era fatiscente per questo tante vittime»

...poi fa intendere che la magnitudo non fosse elevata

12 Febbraio 2013   07:48  

"Il terremoto nelle urne" questo il titolo della puntata di Brontolo a firma di Oliviero Beha su RaiTre.

In studio a parlare di terremoto tre persone che all'Aquila si son viste poco in questi anni, Gabriella Carlucci per l'UDC, Paola Concia PD (originaria di Avezzano) e Gaetano Quagliariello PDL e candidato "pescarese", forte della presenza settimanale di Gianni Letta (ma che c'entra?!?).

Così tra un  luogo comune ed un altro, tra una rissa per chi è più bravo se Berlusconi o la Pezzopane, qualche parola scomposta, un "perchè mi insulti" e l'imbarazzo degli altri ospiti, sindaci e giornalisti va in scena una trasmissione che aggiunge poco o nulla alla dialettica sulle popolazioni terremotate e pone il fianco degli ospiti ad una magra figura (vista anche l'ospitata di Scilipoti, che poi abbandona lo studio e i video di Antonio Razzi annunciati e analizzati, ma non andati in onda ndr.).

Esattamente quello che Beha voleva fare.

Molti gli spunti di riflessione iniziamo con il più agghiacciante, quello di Gaetano Quagliariello che in poche parole dice la sua sul crollo degli edifici del centro storico:

Gaetano Quagliariello PDL:

«Io penso che quando parliamo di queste cose dovremmo parlarne con un minimo di competenza, perché la cosa peggiore quando accadono cose di questo tipo è trasformarsi in professionisti della ricostruzione, come un tempo c'erano i professionisti antimafia. Gente che poi della ricostruzione sa poco ma magari ne approfitta o quanto meno vi specula. E' successo in generale»

Poi inizia la riflessione sulla scossa di quel 6 aprile 2009:

«Ora vede Beha innanzitutto bisogna partire dalle considerazioni delle realtà che sono state colpite dal terremoto. L'Aquila per chi la conosce è un grande centro storico tra le altre cose molto bello e anche in condizioni già "difficili" e fatiscenti prima del terremoto questo è il motivo per il quale con una magnitudo simile ... le vittime che ci sono state all'Aquila sono state molte, molte».

Infine la scelta del commissariamento e la gestione dell'emergenza:

«Ora innanzitutto prima cosa io credo che l'Aquila ha rischiato di morire. lo dico con pacatezza credo che la scelta dell'emergenza sia stata una scelta, soprattutto se facciamo comparazioni con gli altri terremoti, in Belice e in Umbria i container sono rimasti anche 10 anni. Aver messo le persone nelle case in presenza di un centro storico così grande che chiunque urbanista, esperto, etc dice che non si può ricostruire in un attimo è stata innanzitutto una scelta di civiltà e poi è stato il modo per non far andar via la gente dall'Aquila».


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