Qualità dell'aria e blocco traffico a Pescara, Fiorilli torna a chiedere dimissioni Del Vecchio

24 Novembre 2015   13:31  

Sono stati sufficenti 17 mesi di governo del sindaco Alessandrini per ripiombare Pescara nel peggiore degli incubi, con i dati delle polveri nell’aria alle stelle e lo smog che è tornato a soffocare il centro cittadino e la periferia, per correre ai ripari il vicesindaco scopiazza le iniziative attuate dal centro-destra, come le domeniche ecologiche o le targhe alterne, ma lo fa male, perché il centro-destra alle iniziative tampone ha saputo affiancare soluzioni strutturali che avevano eliminato il problema, come la chiusura al traffico di corso Vittorio Emanuele e l’apertura di tre diverse direttrici di collegamento, via Ferrari-via Caravaggio, aree di risulta, e la strada dinanzi alla stazione ferroviaria, che avevano decongestionato la viabilità.

La verità è che quella odierna è l’attestazione definitiva del fallimento amministrativo dell’assessore al traffico che, con l’ausilio oneroso di ben due consulenti sulla mobilità, pagati con i soldi dei pescaresi, non è riuscito a produrre un solo provvedimento capace di tutelare la qualità dell’aria della città e i pescaresi.

Un assessore che, dopo aver inanellato flop a ripetizione, a partire dalla vicenda balneazione, oggi dovrebbe dimettersi senza ulteriori inutili perdite di tempo”.

È il commento dell’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ alla notizia inerente il probabile stop al traffico determinato dal ritorno dell’inquinamento dell’aria.

“Il sindaco Alessandrini e il suo assessore al traffico hanno semplicemente e clamorosamente fallito – ha sottolineato l’avvocato Fiorilli -. In 17 mesi hanno smantellato tutto l’ottimo lavoro realizzato sulla viabilità dai miei uffici e i risultati li vediamo oggi: impossibile transitare su Pescara per le decine di cantieri aperti contemporaneamente su punti di snodo strategici della città, segno della totale incapacità di coordinamento tra l’ufficio traffico e quello dei lavori pubblici che però, ed è questo il bello, fanno capo a un unico assessore, Del Vecchio, ovvero la mano destra non sa quello che fa la sinistra.

Stravolto a colpi di ordinanze, e dunque non sulla base di un piano urbano della mobilità ragionato, il sistema dei sensi unici nel centro cittadino, con l’unico risultato di riportare non le auto, ma il traffico congestionato dentro la città e di paralizzarlo, e lo dimostrano i parcheggi in doppia fila e le auto incolonnate a qualunque ora in via Regina Margherita o via Regina Elena.

Riapertura al traffico di corso Vittorio Emanuele, con la chiusura delle tre arterie alternative realizzate dal centro-destra, con il risultato di non aver incentivato l’economia commerciale della strada, perché lo shopping lo fanno gli utenti che passeggiano, non quelli che sfrecciano dinanzi alle vetrine in auto, ma di aver riportato enormi volumi di traffico lungo la strada, trasformando di nuovo il corso in una camera a gas, e lo sanno i residenti che sono tornati a vivere prigionieri in casa con le finestre sigillate per non respirare solo smog, lo testimoniano le centraline dell’Arta situate tutt’attorno al corso, visto che quella del corso stesso non effettua il monitoraggio del Pm10.

Cme se non bastasse, anziché impegnarsi almeno per accelerare quanto più possibile l’attivazione del primo tratto della filovia, unico strumento oggi disponibile per ridurre i volumi di traffico in ingresso su Pescara, il sindaco Alessandrini ha annunciato che chiederà la sospensione del bando per la progettazione del secondo e terzo lotto, ovvero, mentre i residenti della strada parco hanno il diritto di continuare a beneficiare di una strada loro riservata, inaccessibile ad autobus e mezzi privati, i residenti di viale Bovio, corso Vittorio Emanuele, via Leopoldo Muzii e via Nazionale Adriatica nord possono morire di smog.

Ovviamente la città non intende assistere inerme alla morte di Pescara: il vicesindaco ha scoperto l’acqua calda e, per tentare di arginare il fallimento amministrativo, annuncia la ripresa delle domeniche ecologiche o delle targhe alterne, le uniche due iniziative partorite con il supporto dei due consulenti al traffico nominati 17 mesi fa e che a oggi non sappiamo cos’abbiano prodotto.

Due misure peraltro utilizzate dal governo di centro-destra, senza però pagare profumatamente due consulenti al traffico, tra la mitragliata di critiche e polemiche del Pd, Del Vecchio compreso, sull’inutilità di tali iniziative, che infatti, come abbiamo sempre ricordato, sono solo ‘misure tampone’ alle quali abbiamo però affiancato opere strutturali: l’isola pedonale di via Firenze; l’inversione dei sensi unici nel centro, per portare le auto verso le aree di parcheggio e non nelle vie del centro dov’è impossibile trovare parcheggio; la realizzazione delle nuove direttrici di traffico; i lavori di riqualificazione di corso Vittorio Emanuele, destinato ad accogliere esclusivamente il transito dei mezzi pubblici ora, della filovia dopo, e le auto dei residenti dotati di garage; la nuova politica della sosta su tutto il centro.

Opere tutte cancellate dal Pd e dalla giunta Alessandrini, che però sono stati incapaci di proporre alternative. E oggi il fallimento della loro politica è ufficiale. A questo punto vogliamo vedere i fatti – ha ancora detto l’avvocato Fiorilli -, ricordando che la legge impone al sindaco di comunicare alla città in modo tempestivo, e non dopo tre o quattro giorni, l’aumento dei livelli di inquinamento ambientale, adottando, entro le 24 ore immediatamente successive, provvedimenti di stop al traffico per calmierare la situazione d’emergenza.

Ovvero già oggi le auto si dovrebbero fermare, non è che l’assessore Del Vecchio può accomodarsi in poltrona e fare qualcosa quando pare a lui. In caso contrario scattano le denunce in Procura, le stesse che nel 2009 presentavano le Associazioni ambientaliste prima tanto attive sul territorio, e ora vittime di un complice silenzio. Ma soprattutto, dopo l’emergenza balneazione, a fronte della nuova emergenza inquinamento, l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, torna a chiedere le dimissioni immediate e irrevocabili dell’assessore Del Vecchio, che ha dimostrato in 17 mesi tutta la propria inadeguatezza amministrativa ai danni della città”.

 

 


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