Quella nuova casa dello studente mai utilizzata e sicura...

Lettera aperta a chi di dovere

01 Giugno 2009   11:49  

Scrive l'associazione spontanea Pro-apertura residenza universitaria”

"Egregi signori Sindaco dell’Aquila, Presidente della Regione Abruzzo e Presidente della Provincia dell’Aquila, abbiamo letto l’articolo apparso sul Sole24ore che riporta notizie sullo stabile Casale Marinangeli, sito a Coppito in vicinanza delle sedi Universitarie della Facoltà di Scienze
Nell’articolo viene riportato che tale stabile è stato voluto dal Comune dell'Aquila. Alla sua costruzione partecipò anche la Regione Abruzzo con 2,7 miliardi di vecchie lire per una spesa complessiva di 7 miliardi. Il piano regolatore vincola questa grande zona verde, tra la facoltà di Scienze e l'ospedale, a residenze universitarie.
Sappiamo, anche per averlo visto con i nostri occhi, che lo stabile è completamente rifinito e costruito secondo norme antisismiche vere, che hanno permesso alla costruzione non solo di resistere al terremoto, ma anche di non avere alcun danno né strutturale né di lieve entità.
Siamo costernati nell’apprendere che la costruzione doveva essere adibita a residenza universitaria già da qualche anno, perché completata e collaudata tra il 2001 e il 2002, e che “problemi di gestione” hanno di fatto ingessato la struttura, costruita con soldi pubblici e poi mai utilizzata.
La Regione Abruzzo con la diminuzione dei fondi per il Diritto allo Studio, fino a tagli spropositati, ha reso impossibile l'apertura di tale struttura.
Nessun ente per il Diritto allo Studio poteva gestire autonomamente il casale a meno di una partecipazione di altri, possibilmente chi l'aveva voluta.
Ci chiediamo come possa essere costruita una città Universitaria se non dagli investimenti oculati e lungimiranti che si fanno a favore di essa. Il bel Casale, oggi Cattedrale nel deserto, può e deve essere aperto, subito, anche in autogestione. E magari essere messo a disposizione dei ragazzi della ex-casa dello studente o delle case del centro andate distrutte che, pur desiderando rimanere a L'Aquila, non hanno dove andare.

Ci chiediamo, a questo punto, come mai non ci siano state risposte ufficiali al suddetto articolo e per tale motivo vi invitiamo a darci risposte certe e immediate riguardo l’apertura e la messa in funzione della residenza universitaria.

Noi tutti, insieme a chi vorrà esserci, saremo riuniti nei pressi dello stabile in un “pacifico sit-in” il giorno 8 giugno dalle ore 17.00.

Siete invitati a partecipare non solo per rispondere alle nostre domande, ma anche e soprattutto per aprire “chiavi in mano” la struttura e farci visitare la NOSTRA costruzione al suo interno. E’ nostro diritto renderci conto dello stato dell’opera per poter procedere quanto prima a forme di autogestione, sostitutive di una inefficace gestione della “res-pubblica”

Certi di una vostra sollecita risposta e della vostra partecipazione vi inviamo i nostri increduli saluti.

QUEI CENTO PASSI PER SALVARE GLI STUDENTI

di Mariano Maugeri, Il Sole24Ore

Cento passi, esattamente cento passi misura in lunghezza la casa dello studente mai abitata dai 50 studenti martiri dell'ignavia e solo dopo, molto dopo, vittime del sisma abruzzese del l aprile. Una costruzione moderna di due piani, mattoncini rossi solidi come la pietra del Gran Sasso, una grande veranda di vetro sospesa tra primo e secondo piano, sala studio, sala computer, sala da pranzo, porte rivestite di blu cobalto, infissi di pregio, paviimento di cotto, finestre con vetri termici, piastrelle dei bagni azzurre. E a pochi passi dall'ospedale (dello scandalo fasullo, il San Salwatore, dove legioni di cronisti e parlamentari hanno scarpinato per giorni interi. Bastava ruotare lo sguardo di 90 gradi, allungare il passo verso le costruzioni di cemento che ospitano le facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell'università dell'Aquila. Lì, quasi attaccata, separata da un prato dove germogliano i fiori di primavera e querce cariche di foglie c'è la casa dello studente completata e collaudata tra il 2001 e il 2002. Duemilacinquecento metri quadri, 35 posti letto, 35 esistenze di giovani studenti che ora macerano nei camposanti molisani, pugliesi, laziali.

La residenza dei cento passi a vuoto è stata voluta dal Comune dell'Aquila. Regione ci mette 2,7 miliardi di vecchie lire per una spesa complessiva di7 miliardi. Il terreno è della Curia, pagato 80 milioni di lire. Il vecchissimo piano regolatore del Comune dell'Aquila - risale al 1977 - vincola questa grande zona verde tra la facoltà di Scienze e l'ospedale a residenze universitarie. il preliminare è del '98, in quattro anni si tira su una costruzione a regola d'arte. La scossa di magnitudo 6.3 non l'ha neppure scalfita. Solo un millimetrico intonaco saltato sotto il quale si intravede la rete metallica che contiene le tamponature, cioè le pareti, in caso di terremoto, ha funzionato, come funziona sempre quando si rispettano le leggi degli uominie quelle non scritte della coscienza.

Da allora è stato un tira e molla tra Comune e Regione. L'Ater, l'azienda territoriale di edilizia residenziale cui tocca occuparsene si tira indietro. Il verdetto sembra quello di un proprietario micragnoso: a 200 euro a posto letto, il prezzo di mercato per gli studenti, non si ripagano le spese. C'è lo stipendio del custode e poi quello del giardiniere. Pure l'Adsu, l'azienda diritto studi universitari, la stessa che gestiva la casa di via XX Settembre, getta la spugna.

Questioni singolari: prima si spendono quasi 7 miliardi di lire per una struttura pubblica poi le stesse istituzioni che l'hanno costruita e che dovrebbero metterla in funzione fanno spallucce: non possumus. Dimettetevi, allora. No, non si dimettono, perché l'Aquila è la città dei silenzi. I sindaci Biagio Tempesta e Massimo Cialente girano la testa dall'altra parte. Chi se ne frega degli studenti, quelli hanno il chiodo fisso del pub sotto casa e della movida del giovedì sera. A Coppito non ci vanno. E poi ai ragazzi quelle case comuni non interessano: li c'è un portiere che controlla chi esce e chi entra, i fidanzati, insomma, non passano. Sembra l'Italia di Benito Mussolini ma è l'Aquila dei giorni nostri. Soldi a palate sommergono il Teatro stabile, la Film commission, l'Accademia dell'Immagine presieduta dal sindaco Cialente, il Conservatorio. Tutti si riempiono la bocca e le tasche con l'Aquila capitale della cultura, ma per gli studenti solo pizza e birra.

Ogni tanto salta fuori qualche idea bizzarra: ospitiamo gli uffici dell'opera universitaria; trasferiamoci una scuola elementare; trasformiamo la residenza universitaria in foresteria per iparenti dei degenti del San Salvatore. Qualcuno ricorda che la legge regionale non ammette cambiamenti di destinazioni d'uso. Quei soldi sono stati spesi per gli studenti e lì devono andarci gli studenti. Non ci vanno, ed evidentemente fa lo stesso. Ora, li accanto, sta costruendo una grande residenza universitaria un privato, l'imprenditore Claudio Marrone: «Residenza universitaria con servizi annessi», recita il cartello dei lavori. Magari il signor Marrone riuscirà a cavarci dei soldi buoni e offrire un'ospitalità degna di questo nome.

La nostra storia finisce male. Cinquanta studenti si addormentano con lo stomaco gonfio di birra e continueranno a dormire nei secoli dei secoli. La casa bunker che avrebbe dovuto difenderli dal sisma protegge atomi di ossigeno, porte di legno, sanitari. «Tutto quello che farete al più piccolo dei miei fratelli, l'avrete fatto a me», dice Matteo nel suo Vangelo. Chissà quale sarà il castigo per le omissioni dei suoi fratelli più grandi di questi anni infelici.

 

FIRMATARI
Maria Grossmann
Simone Stellato
Monja Ianni
Alessio Ludovici
Angela Damaso
Silvia Volpe
Luca Leone
Alessandra Cosenza
Debora Mestichelli
Ilenia Trombetta
Giorgia Giansante
Giuseppe Caggiano
Luana Di Leandro
Mattia Fonzi
Gustavo Dominici
Sefora Inzaghi
Roberta D’Alessandro
Davide D’Amico
Federica Giardi
Giovanni Maurizi
Matteo Sorge
Claudia D’Agostino
Daniele Torroni
Filippo Destrieri
Matteo Filipponi
Davide Rossi
Enrico Stagnini
Maria Teresa Piccoli
Alessio Alek
Sebastiano di Bucchianico
Giuseppe Caggiano
Annamaria Cimini
Daniela Rullo
Martina Colapietro
Alessandro Colapietro
Silvia D’Eugenio
Angelo Corazza
Piero Di Stefano
Davide Pascale
Alessandra D’Aguanno
Martina Minelli
Silvia Palmiero
Ilias Koutris
Federica Bellizzi
Antonello Kisis
 

 


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