Querela Cifone, Tiberti smentisce e prepara altre azioni in Tribunale anche su Di Orio

Riceviamo e pubblichiamo

01 Luglio 2014   07:28  

In merito al procedimento per diffamazione aggravata pendente contro la Sig.ra Cifone e definito dal Tribunale di L'Aquila con sentenza di non doversi procedere per intervenuta remissione di querela, intendo precisare quanto segue.
Il procedimento era giunto all'udienza conclusiva dopo un'articolata istruttoria dibattimentale che aveva pienamente confermato l'ipotesi accusatoria formulata dal PM titolare.
Mentre era in corso la discussione degli avvocati ho lasciato l'aula per rientrare a Roma.
Quando ero già giunto all'uscita del Tribunale sono stato però richiamato poiché il Giudice, dott. Grieco, mi voleva parlare.
Rientrato in aula, il dott. Grieco mi ha espressamente pregato di rimettere la querela, richiamandosi al "bene della martoriata città di L'Aquila" e alla necessità di "riappacificare la città".
A fronte di una tanto accalorata preghiera ho ritenuto, anche al fine di evitare la condanna della Cifone, di assecondare la richiesta, rimettendo la querela. Remissione di querela che la Cifone, dopo essersi scusata per il tramite del suo Legale, si è affrettata ad accettare.

Questi i fatti da cui è oggettivamente doveroso trarre le seguenti considerazioni:
1. Visto che l'istruttoria dibattimentale era orami conclusa, se l'accusa formulata nei confronti della Cifone fosse risultata infondata, il Giudice non avrebbe avuto alcun bisogno di perorare la mia remissione di querela e si sarebbe evidentemente limitato ad emettere sentenza di assoluzione;
2. Se la Cifone avesse ritenuto che l'accusa fosse infondata non si sarebbe scusata, né avrebbe accettato la mia remissione di querela, accollandosi in tal modo anche il pagamento delle spese processuali. In mancanza della sua accettazione, infatti, il processo sarebbe proseguito con l'emissione di una sentenza che, stante l'accaduto, non poteva essere che di condanna.
E che la sentenza sarebbe stata di condanna era chiaro anche alla Cifone. In caso contrario non avrebbe accettato la mia remissione e avrebbe insistito per una sentenza assolutoria con condanna a mio carico delle spese da lei sostenute per la difesa.
Mi auguro dunque che per il futuro la Cifone faccia tesoro di quanto accaduto, tenendo però ben presente che la mia generosità non è infinita.

Prof. Sergio Tiberti


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