RC, bene sciopero docenti e studenti, non un passo indietro per la difesa scuola pubblica

24 Novembre 2012   16:51  

Rifondazione Comunista sostiene con forza lo sciopero odierno in difesa della scuola pubblica proclamato da CGIL, Cobas, sindacalismo di base e altri sindacati autonomi.

La protesta ha avuto un grande successo, tanto maggiore quanto la vigilia era stata segnata dal passo indietro di CISL, UIL, SNALS e GILDA che hanno ritirato la loro adesione accordandosi solo su un anno di scatti di anzianità per i docenti di ruolo, abbandonando dunque la piattaforma unitaria sul complesso della riforma. Fortunatamente, la base degli iscritti di questi sindacati non ha seguito le indicazioni della dirigenza ed ha aderito in massa allo sciopero.

Molto partecipate le manifestazioni dell'Aquila, di cui il merito principale è dell'Unione degli Studenti, e quella di Sulmona promossa da CGIL Cobas e studenti organizzati, bene l'occupazione di alcune scuole ad Avezzano. Buone le adesioni alla manifestazione nazionale di Roma da tutto il territorio provinciale.

Rifondazione Comunista condivide pienamente la piattaforma dei manifestanti.

Bisogna arrestare subito la riforma Aprea che riporta la scuola pubblica a prima degli anni '70, smantellando gli organi collegiali democratici e introducendo i privati nell'amministrazione della scuola pubblica.

Bisogna arrestare ogni intenzione del passaggio a 24 ore delle lezioni dei docenti, che non tengono conto del complesso del lavoro del docente che non è fatto solo dalle lezioni frontali, e soprattutto impediscono il ricambio generazionale e l'assorbimento dei precari. L'unico obiettivo è sopprimere altri 30 mila posti di lavoro, impoverendo ulteriormente la qualità della didattica.

Bisogna affrontare il problema dell'edilizia scolastica nel nostro territorio provinciale. A L'Aquila per le scuole ancora ospitate nei Musp che cominciano a mostrare segni di cedimento, nell'incertezza per la futura ricollocazione; a Sulmona per il liceo classico che si trova ancora dislocato mentre la sede storica, assieme alla biblioteca comunale, resta bloccata dal 6 aprile; ad Avezzano con il liceo scientifico ancora ospitato nei container. Le amministrazioni di centrodestra di Provincia e Regione sarebbero tenute ad affrontare con urgenza i problemi ormai insostenibili delle scuole del loro territorio.

Intanto, mentre avanza tagli pesantissimi sulla scuola pubblica, questo governo stanzia ben 223 milioni di euro per le scuole private grazie a un vergognoso emendamento del Partito Democratico, in palese violazione del principio costituzionale che prevede le paritarie non debbano avere oneri per lo Stato. Questo governo e la maggioranza che lo sostene (PD-UDC-PDL) mostrano ancora una volta di scaricare i costi della crisi sullo stato sociale, mentre non vengono intaccati gli interessi dei profitti, in questo caso rappresentati dalle scuole private.

Per qualsiasi governo, la qualità della scuola pubblica deve essere la priorità assoluta. Un governo che la impoverisce attacca uno dei fondamenti della nostra democrazia.

 


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