Rapporto Osservasalute (2012), la Regione dove muoiono più giovani

Ma il dato è connesso agli eventi sismici del 2009

29 Aprile 2013   13:53  

L’Abruzzo è la Regione con la migliore copertura vaccinale nei bambini con meno di 24 mesi per poliomielite, anti-Difterite e Tetano (DT), o DT e Pertosse (DTP), Haemophilus influenzae di tipo b (Hib): presenta infatti il tasso maggiore di copertura, 99,1% per tutte e tre le vaccinazioni (valori medi italiani 96,4%, 96,6%, 95,9%).

In negativo, invece, si segnala che l’Abruzzo è la Regione in cui muoiono più giovani: presenta infatti il maggior tasso standardizzato (per 10.000) di mortalità tra i maschi nella classe di età 0-18 anni, 6,15 per 10.000, a fronte di un valore medio nazionale del 3,63 per 10.000. Tali dati sono imputabili all’evento sismico che ha interessato l’Abruzzo nell’aprile 2009.

Sono alcuni dei dati che emergono dalla decima edizione del Rapporto Osservasalute (2012), un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell'assistenza sanitaria nelle Regioni italiane presentata oggi all'Università Cattolica.

Pubblicatodall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e coordinatodal Professor WalterRicciardi, direttore dell’Osservatorio e del Dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”, il Rapporto è frutto del lavoro di 184 esperti di sanità pubblica, clinici, demografi, epidemiologi, matematici, statistici e economisti distribuiti su tutto il territorio italiano, che operano presso Università e numerose istituzioni pubbliche nazionali, regionali e aziendali (Ministero della Salute, Istat, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Nazionale Tumori, Istituto Italiano di Medicina Sociale, Agenzia Italiana del Farmaco, Aziende Ospedaliere e Aziende Sanitarie, Osservatori Epidemiologici Regionali, Agenzie Regionali e Provinciali di Sanità Pubblica, Assessorati Regionali e Provinciali alla Salute).

In Abruzzo si registra un saldo medio annuo nel biennio 2010-2011 pari a 3 per 1.000 residenti per anno (media nazionale di 4,2 per 1.000).

L’Abruzzo presenta un tasso di fecondità totale (ovvero il numero medio di figli per donna) pari a 1,3 figli per donna (1,23 figli per le italiane; 1,87 figli per le straniere) contro un valore medio italiano, che comprende donne italiane e straniere, di 1,39 figli – dati 2011. In Abruzzo l’età media delle donne al parto è pari a 31,6 anni (età media nazionale 31,4 anni).

Quest’anno il Rapporto osserva anche il livello di istruzione medio dei residenti in Regione, che ha un impatto indiretto sulla salute dei cittadini visto che a titoli di studio più elevati corrispondono in media condizioni socio-economiche migliori e una tendenza maggiore a sposare stili di vita salutari. In Abruzzo la percentuale della popolazione di età 25-64 anni con un titolo di studio (2011) di diploma di 4-5 anni è pari al 39% per i maschi (media italiana 34,0%), al 38,5% per le femmine, (media italiana 33,3%), in Abruzzo ha conseguito la laurea il 14,9% degli uomini (media italiana 13,4%) ed il 19,6% delle donne (media italiana 16,4%).

 

 

 

ANZIANI

 

In Abruzzo nel 2011 il 9,9% dei cittadini ha tra 65 e 74 anni (-1,1% dal 2005), a fronte di una media nazionale del 10,2%, mentre le persone con 75 anni ed oltre sono l’11,3% della popolazione regionale (+2,1% dal 2005), a fronte di una media nazionale del 10,1%.

Anziani che vivono soli - La percentuale di persone dai 65 anni in su che vive sola in Abruzzo (dati 2010) è pari al 13,7% dei maschi in quella fascia d’età (valore medio italiano 15,1%), al 34,9% delle femmine (valore medio italiano 37,6%), per un totale del 25,8% delle persone in questa fascia d’età, contro una media nazionale di 28,1%.

La quota di persone anziane che vivono sole sul totale della popolazione della stessa fascia di età rappresenta un prezioso indicatore in sede di programmazione dei servizi territoriali di tipo socio-sanitario. Il motivo è che gli anziani che vivono soli sono maggiormente esposti al rischio di emarginazione sociale e, data l’età, all’insorgenza di patologie gravi e invalidanti che possono portare al confinamento e, comunque, alla necessità di assistenza socio-sanitaria anche nello svolgimento delle normali attività della vita quotidiana.

 

SPERANZA DI VITA

In Abruzzo la speranza di vita alla nascita è per i maschi pari a 79,2 anni (media italiana 79,4). Per le femmine la speranza di vita alla nascita è pari a 84,9 anni (valore medio italiano 84,5).

 

MORTALITÀ

In Abruzzo la mortalità complessiva (per tutte le cause) oltre il primo anno di vita è pari a 107,66 per 10.000 abitanti tra i maschi (2009), contro una media nazionale di 109,41 per 10.000, mentre è pari a 68,04 per 10.000 tra le donne (contro una media nazionale di 69,31 per 10.000).

Per quanto riguarda i tassi di mortalità per alcune cause (2009) l’Abruzzo presenta, nella classe di età 19-64 anni, una mortalità per tumori tra i maschi pari a 9,47 per 10.000 (vs un valore medio nazionale di 10,53per 10.000) e una mortalità per malattie del sistema circolatorio di 6,39 per 10.000 (vs un valore medio nazionale di 5,54 per 10.000). Tra le femmine la mortalità per tumori è pari a 6,77per 10.000, (vs un valore medio nazionale di 7,93 per 10.000) e la mortalità per malattie del sistema circolatorio di 1,85per 10.000 (vs un valore medio nazionale di 1,84 per 10.000).

 

STILI DI VITA

Fumo - L’Abruzzo presenta una quota di non fumatori pari al 49,4% (anno 2011) della popolazione regionale di 14 anni ed oltre (media nazionale 52,7%). In Abruzzofuma il 24% della popolazione regionale di 14 anni ed oltre (valore medio nazionale 22,3%). L’Abruzzo ha una quota di ex-fumatori del 25,1% (23,4% valore italiano).

Consumo di alcol – L’Abruzzo fa registrare i seguenti valori: nel 2010 presenta una quota di non consumatori pari al 31,7% a fronte di un valore medio nazionale del 32,7%. I consumatori sono il 66,5%, a fronte di un valore medio nazionale del 65,7%.

La prevalenza di consumatori a rischio di 11-18 anni (ovvero quei giovani che praticano almeno uno dei comportamenti a rischio relativamente al consumo di alcol, come l’eccedenza quotidiana o il binge drinking) è pari al 18,8% dei maschi (valore medio italiano 15,2%), al 21% per le femmine (valore medio italiano 10,2%), per un totale del 19,8% dei giovani in questa fascia d’età (valore medio italiano 12,8%). La prevalenza di consumatori a rischio di 19-64 anni è pari al 31,2% dei maschi (valore medio italiano 21,5%) e al 5,7% delle femmine (valore medio italiano 5,4%). Il totale dei consumatori a rischio è il 18,4% degli individui in questa fascia d’età (valore medio italiano13,4%).

 

 

DIETA, PESO E SPORT

Quanto alle abitudini alimentari in Abruzzo il 6,6% della popolazione consuma in media le 5 o più porzioni di verdura, ortaggi e frutta al dì, a fronte di una media nazionale del 4,9%. L’Abruzzo è la Regione in cui questo consumo è cresciuto maggiormente dal 2005, segnando un +7,5% a fronte di una riduzione media nazionale del -1,3%.

Obesità e sovrappeso - L’Abruzzo presenta una percentuale di obesi pari all’8,7% dei cittadini (persone di 18 anni e oltre), a fronte di un valore medio italiano del 10% e una percentuale di individui in sovrappeso pari al 39,2%; il valore medio nazionale è il 35,8%.

Per quanto riguarda la pratica di sport in Abruzzo il 20,8% della popolazione dai 3 anni in su pratica sport in modo continuativo, contro un valore medio italiano di 21,9%; il28,7% fa qualche attività fisica (valore medio nazionale 27,7%). In Abruzzo coloro che non svolgono alcuno sport sono il 40,4% della popolazione, a fronte di una media nazionale39,8%.

 

SALUTE MENTALE

In Abruzzo si registra un consumo di antidepressivi pari a 34,7 dosi definite giornaliere per 1.000 abitanti nel 2011. A livello nazionale il consumo medio è di 36,10 DDD/1.000 ab die.

In Abruzzo il tasso standardizzato di suicidio è pari al 7,45 per 100.000, a fronte di un valore medio nazionale di 7,23 per 100.000 fra i soggetti con 15 anni ed oltre.

 

 

SALUTE MATERNO INFANTILE

Organizzazione dei punti nascita – L’obiettivo da perseguire a livello regionale è avere un’alta percentuale di parti in punti nascita ciascuno dei quali gestisca annualmente un ampio numero di parti (questi sono i punti nascita in cui si registrano i migliori esiti dei parti perché più è ampio il bacino di utenza di ciascun punto nascita, maggiore è l’esperienza delle professionalità che si concentrano al suo interno).

Nel 2010 in Abruzzo si registra che il 19,69% dei parti è avvenuto in punti nascita con un volume di attività inferiore a 500 parti annui (media nazionale del 7,37%); il 15% dei parti è avvenuto in punti nascita con un volume di attività compreso tra 500 e 799 parti annui (14,83% il valore medio nazionale). Il 10,58% dei parti (contro il 9,62% italiano dei parti) in punti nascita con un volume di attività compreso tra 800 e 999 parti annui. Infine il 54,73% dei parti è avvenuto in punti nascita con un volume di attività superiore a 1.000 (68,19% il valore medio nazionale).

Gestione dei parti con Taglio Cesareo (TC): l’Abruzzo presenta una quota di TC pari al 44,64% sul totale dei parti nel 2010, contro la media nazionale di 38,71%.

 

 

SISTEMA SANITARIO REGIONALE

Passando all’analisi sulla “salute” del Sistema Sanitario Regionale emerge tra le performance economico-finanziarie che nel 2009 in Abruzzo il rapporto spesa/PIL è pari al 8,42% (valore medio italiano 7,22%).

La spesa sanitaria pro capite in Abruzzo nel 2011 è pari a 1.757 euro, a fronte di una spesa media nazionale di 1.851 euro. Sempre nel 2011 l’Abruzzo ha un avanzo pro capite di 19 euro - avanzo maggiore in Italia (dato medio italiano 29 euro). La Regione presenta inoltre un disavanzo procapite cumulato pari a 911 euro dal 2002 (dato medio italiano 608 euro).

 

CONSUMO DI FARMACI

Per quanto riguarda il consumo territoriale di farmaci a carico del SSN (espresso in termini di “DDD/1.000 ab die”, cioè come numero medio di dosi di farmaco consumate giornalmente ogni 1.000 abitanti), nel 2011 l’Abruzzo presenta un consumo di 968 DDD/1.000 ab die, a fronte di un valore medio nazionale di 963.

Sempre nel 2011 la spesa pro capite per consumo di farmaci a carico del SSN in Abruzzo è pari a 221,9 euro (la media nazionale di 204,3 euro).

In Abruzzo il dato sull’utilizzo di farmaci a brevetto scaduto sul totale delle DDD prescritte è pari al 52,9% del totale dei consumi, a fronte di una media nazionale del 55,7%. La spesa per questi farmaci è pari al 30,1% della spesa totale (valore medio nazionale 32,2%).

 

ASSISTENZA OSPEDALIERA

Gestione dell’assistenza ospedaliera: la Regione presenta un tasso standardizzato complessivo di dimissioni ospedaliere (ovvero in regime ordinario e in Day Hospital) di 176,6 per 1.000 nel 2010; il valore medio nazionale è pari a 172,4per 1.000.

 

Per il tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime ordinariol’Abruzzo ha un valore pari a 125,9 per 1.000 (2010), a fronte di un valore medio italiano pari a 122,2 per 1.000.Infine il tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime di Day Hospital è pari a 50,7 per 1.000, mentre la media nazionale è di 50,2per 1.000.

 

Nel 2010 l’Abruzzo presenta una Degenza Media Preoperatoriastandardizzata pari a 1,88 giorni, pari alla media nazionale. Questo parametro è indice di efficienza organizzativa e di appropriato utilizzo dei servizi diagnostici e dei reparti di degenza chirurgici.

Gestione delle fratture del collo del femore - La frattura del collo del femore (evento frequente nella popolazione anziana) è un ottimo modo per valutare la qualità dell’assistenza ospedaliera in quanto, se non trattata a dovere, può causare il peggioramento della qualità di vita e/o di mortalità. Infatti, diversi studi hanno dimostrato che lunghe attese per l’intervento per questa frattura corrispondono a un aumento del rischio di mortalità e di disabilità del paziente, aumento delle complicanze legate all’intervento e minore efficacia della fase riabilitativa. Di conseguenza, molte delle Linee Guida più recenti raccomandano che il paziente con frattura del collo del femore venga operato entro 48 o addirittura 24 ore dall’ingresso in ospedale. In Abruzzo il 30,3% (dato 2010) dei pazienti che hanno riportato tale frattura è operato entro 2 giorni (valore medio italiano di 35,1%).

Mortalità evitabile –Si tratta di un altro indicatore di performance del SSR.Il concetto di mortalità evitabile per cause riconducibili ai servizi sanitari o Amenable Mortality (AM) è potenziale strumento per la valutazione della qualità e dell’efficacia dei sistemi sanitari e per monitorarne i cambiamenti nel tempo. La “mortalità riconducibile alle cure sanitarie” è definita come “decessi considerati prematuri, che non si verificherebbero in condizioni di cure efficaci e tempestive” o come “morti attribuibili” a condizioni per cui esistono interventi diagnostico-terapeutici e di prevenzione secondaria efficaci, che potrebbero prevenire le “morti premature”. Nel periodo considerato nel Rapporto, tra 2006 e 2009, si è assistito addirittura a un aumento del tasso di mortalità riconducibile ai servizi sanitari (laddove in quasi tutte le altre regioni si assiste a una riduzione del dato in questo lasso di tempo): si è passati, difatti, dal 62,56 per 100.000 (valore medio italiano 63,86 per 100.000) del 2006 al 66,53 (per 100.000) del 2009 (valore medio italiano 61,69 per 100.000).

Performance del Ssr – Sul fronte delle performance emerge che l’Abruzzo ha un livello alto di efficienza,(si noti che la componente dell’efficienza considerata nel Rapporto si riferisce solo alla capacità delle amministrazioni regionali di mantenere i bilanci in pareggio); livello medio-basso di efficacia, laddove per efficacia si intende il grado con cui i beni e servizi erogati dal SSR alla popolazione migliorano la salute dei cittadini. L’efficacia come dimensione della performance è, quindi, riferita a quei cambiamenti nello stato di salute delle persone che sono strettamente attribuibili all’attività del sistema sanitario.

È medio-basso il livello di appropriatezza (parametro riferito alla valutazione degli atti medici in relazione ai costi, alle risorse disponibili ed ai risultati auspicabili) in Abruzzo. È medio-basso anche il livello di soddisfazione ed accessibilità del sistema da parte dei cittadini residenti, ovvero rispettivamente il livello di gradimento o di scontento dei cittadini verso il sistema sanitario e la facilità con cui i servizi sanitari sono raggiungibili da chi ne ha bisogno (la facilità o difficoltà di accesso possono essere di tipo fisico, finanziario o psicologico. Con tale dimensione della performance si valuta quindi la capacità del sistema di organizzare adeguatamente l’offerta dei servizi, in base alla possibilità degli utenti di ottenere le cure nel luogo giusto ed al momento giusto).

 

CONCLUSIONI

 ra i dati più significativi che emergono dall’analisi del Rapporto Osservasalute 2012 vi è sicuramente quello relativo alla copertura vaccinale nei bambini con meno di 24 mesi.

Relativamente alla sopravvivenza e alla mortalità per causa, si segnala l’aumento della mortalità per entrambi i generi nel 2009 rispetto ai due anni precedenti. In particolare, un ruolo importante è rivestito dalla mortalità per cause violente sia nella fascia di età 0-18 anni, in cui è più che raddoppiata, sia nella fascia di età 19-64 anni, in cui si è registrato un considerevole aumento rispetto al 2007. Tali dati sono imputabili all’evento sismico che ha interessato l’Abruzzo nell’aprile 2009.

Relativamente allo stile di vita, in Abruzzo, si evidenzia un dato nettamente negativo rispetto alla media nazionale per quanto riguarda la prevalenza dei consumatori di alcoolici. Infatti, hanno comportamenti a rischio gli abruzzesi di età compresa tra 11 e 18 anni, con valori superiori rispetto alla media nazionale (19,8% vs. 12,8%) e quelli di età compresa tra 19 e 64 anni (18,4% vs. 13,4%).

Per quanto riguarda il fumo di sigaretta, si segnala una maggiore prevalenza di fumatori di età >14 anni rispetto al dato nazionale (24% vs. 22,3).

Relativamente alla salute materno-infantile, si conferma anche per il 2010 il dato negativo dell’elevato numero di parti con taglio cesareo rispetto alla media nazionale (44,64% vs. 38,71%).

Infine, per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera i dati del 2010 confermano la costante riduzione del tasso di ospedalizzazione generale che si attesta ad un valore di 176,6 per mille. Tale valore, seppur superiore al valore medio nazionale (172,4 per 1.000), rientra nei limiti di 180 ricoveri per 1.000 abitanti fissati dalla precedente programmazione (Patto per la Salute per gli anni 2010-2012) anche se risulta superiore al nuovo valore di 160 per 1.000 previsto dal D.L. n. 135/2012, la cosiddetta Spending Review della sanità.

Gli indicatori di salute espressi nel Rapporto Osservasalute 2012 descrivono una situazione nel suo complesso positiva per la popolazione abruzzese. I dati relativi agli stili di vita evidenziano la necessità di continuare nella implementazione degli interventi di prevenzione primaria finalizzati alla riduzione dell’incidenza di malattie di tipo cronico-degenerative.

Gli indicatori dell’Assistenza Ospedaliera mettono in evidenza il continuo processo di modernizzazione e modifica dell’organizzazione e del ruolo dell’ospedale cha ha portato ad un miglioramento dell’efficienza complessiva e alla ricerca di una maggiore appropriatezza, qualificazione e sicurezza delle cure erogate.

 


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