Rassegna ovina di Campo imperatore, le accuse di un allevatore a Cia e Coldiretti

07 Agosto 2013   10:27  

Riceviamo dall'allevatore Dino Grossi e pubblichiamo

''Molti si sono chiesto il motivo per cui l’azienda agricola dello scrivente, conosciuta con il nome di fantasia Dal ContaDino non ha partecipato con i suoi prodotti di latticini, alla manifestazione della 54° rassegna ovini a campo imperatore? domanda lecita supportata da tante risposte.

Innanzitutto è doveroso far sapere ai cittadini che molte aziende locali non sono state invitate, come quella dello scrivente, ne tanto semplicemente avvisate.

Nessun affisso o comunicazione on line per la presentazione delle domande, tanto che le ditte che vi hanno partecipato sono state contattate telefonicamente dalle organizzazioni sindacali agricole, Coldiretti e CIA.

Naturalmente sempre i soliti noti!! Visto il silenzio assordante, lo scrivente si recato, negli uffici della Camera di commercio a l’Aquila e, con amara sorpresa vengono colti sul fatto delle trattative, le due organizzazioni con i funzionari preposti.

Dopo tanti battibecchi, si era trovata la soluzione per ospitare anche l’azienda dal ContaDino, ma l’intoppo è sorto quando ai signori gli è stato chiesto di fare la somministrazione dei prodotti esposti.

Secondo la camera di commercio, la somministrazione non è approvata dalla ASL l’Aquila, per le aziende agricole, ma non per tutti, visto che come di consuetudine, i soliti raccomandati, hanno somministrato i loro prodotti, non locali, ai visitatori.

Strano, che la nostra ASL sia attenda a non permettere la somministrazione, però consente la degustazione gratuita, sempre a spese delle aziende agricole. Strano, che si consenta ad alcuni, “ con documenti regola alla somministrazione”, forse, ma privi di impianti di refrigerazione e acqua potabile: c’è forse qualche deroga del Sindaco di Castel del Monte?

La non somministrazione da parte delle aziende agricole, porta a pensare che ci siano volontà politiche volte ad aiutare, i soliti di sempre, magari qualche parente di qualche amministratore, visto che ci sono anche ordinanze comunali che vietano posizionare le bancarelle.

Queste direttive non hanno fatto altro che pesare ulteriormente sul bilancio delle aziende presenti, in quanto vista la giornata cocente, i consumatori, molto più intelligenti delle istituzioni locali, hanno preferito acquistare il minimo indispensabile.

Perché, acquistare un prodotto, esposto ai raggi diretti del sole e riporlo dentro le auto a 50 Gradi, qualsiasi fesso non:lo farebbe!

Durante la manifestazione sono uscite altre notizie più sconfortanti nei confronti delle aziende agricole presenti ad esporre: gli espositori locali hanno dovuto sborsare alle organizzazioni sindacali agricole la bellezza di 50,00 euro per metà gazebo messo a disposizione da CIA e Coldiretti.

L’incasso per le due organizzazioni si aggira intorno ai 6 mila euro, senza aver rilasciato alcuna ricevuta o fattura, per dei gazebo acquistati con i fondi regionali del GaL di qualche anno addietro.

Mentre per le imprese venute da fuori regione, non hanno pagato nulla. Si proprio così, come state pensando in questo momento; hanno esposto gratis!

Questo vuol dire, rilanciare l’economia locale?''

 

 

 


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