Referendum contro la chiusura dei tribunali: l'Abruzzo suona la carica

01 Ottobre 2013   17:35  

Un referendum per evitare il taglio dei tribunali. È l’ultima iniziativa contro la norma della spending review che porterà alla chiusura di 969 uffici in tutto il Paese, fra tribunali, procure e sedi distaccate. Una soppressione che ha già scatenato proteste in tutta Italia.

L'idea, come confermano al nostro microfono i consiglieri regionali Gino Milano e Emilio Nasuti, è partita proprio dall'Abruzzo e a seguire hanno aderito Basilicata, Calabria, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Campania, Liguria e Piemonte.

“E’ giusto risparmiare in tempi difficili. Ma così come è concepito il provvedimento non ha senso: in alcuni casi siamo ai limiti della sospensione del servizio ai cittadini - ribadisce Emilio Nasuti - il consigliere abruzzese delegato alla promozione del referendum. L’Abruzzo si è mosso per primo perché sarebbe uno dei territori più colpiti'' 

E infatti sono a rischio chiusura ci sono i tribunali di Chiusura tribunali di Lanciano e Vasto, Sulmona e Avezzano, che aggiungerebbero allo smantellamento di varie sedi distaccate.

Se ciò avvenisse, in alcune aree del territorio abruzzese come Marsica e Alto Sangro i cittadini dovrebbero, per un semplice atto, percorrere anche 200 chilometri per arrivare a Pescara e L'Aquila. 

E incalza Gino Milano, delegato supplente: ''La chiusura dei tribunali, come conferma l'Associazione Nazionale Avvocati, con la soppressione dei Tribunali non porterà risparmi, ma solo maggiori disagi ai cittadini. I veri risparmi si possono ottenere solo con una razionalizzazione della macchina giudiziaria''


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