Regione Abruzzo, le proposte presentate dalle associazioni artigiani per il bilancio di previsione

19 Dicembre 2017   12:32  

Nell’audizione di ieri alla commissione Bilancio del Consiglio regionale, dedicata all’esame della bozza di documento contabile per il 2018, abbiamo sottolineato ancora una volta la gravissima difficoltà in cui si dibatte il settore dell’artigianato; e, fatto altrettanto grave, che il bilancio stesso proposto dalla Giunta non preveda alcuna risorsa destinata al settore, nonostante i ripetuti impegni assunti anche pubblicamente per il rilancio del comparto.

Nel corso della stessa audizione, abbiamo unitariamente proposto di superare questo limite, introducendo una voce di bilancio dedicata, denominata “Legge regionale 23/2009. Testo unico delle norme che regolano la materia dell’artigianato nella Regione Abruzzo”, per circa 7 milioni di euro. Una norma disapplicata in tutti questi anni, in ragione della totale mancanza di fondi destinati, ma che pure contiene misure importanti per il rilancio del settore.

La voce così introdotta troverebbe risorse attraverso una operazione di “taglio lineare” da apportare alle poste di bilancio non vincolate da obblighi di destinazione o di legge. Tali tagli, nella nostra ipotesi, sarebbero di entità estremamente ridotta (5%), tali dunque da non arrecare danni di sorta alle voci presenti; garantendo nello stesso tempo una quota piuttosto consistente di risorse per un settore notoriamente in condizioni di grave disagio.
Per una articolazione delle proposte di dettaglio, alleghiamo alla presente il documento che abbiamo elaborato.

CNA – CONFARTIGIANATO – CASARTIGIANI - CLAAI ABRUZZO

Le proposte:

Proponiamo di destinare i fondi indicati nella nostra lettera a favore di un settore, l’Artigianato, che in questi anni di crisi ha conosciuto difficoltà molto rilevanti, e di cui in più occasioni abbiamo avuto modo di confrontarci con la Giunta. Basta qui ricordare dati come le 5.500 imprese perdute, i 12.000 addetti in meno negli ultimi 6 anni in un comparto che conta 32mila imprese e 74mila addetti complessivi, tali da produrre una caduta percentualmente doppia della media nazionale.

- destinare 1,5 milioni di euro per rifinanziare il fondo di garanzia di riassicurazione regionale gestito da Artigiancassa che consentirebbe di sostenere operazioni a favore delle imprese artigiane per un importo di oltre 30 milioni di euro;

- destinare un milione di euro per finanziare la “trasmissione di impresa” il cui regolamento è stato approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n° 613 del 21 luglio 2015, ed è quindi già pienamente operativo. Si tratta della possibilità di trasferire un'azienda valida ed efficiente da un imprenditore che cessa la propria attività - perché non ha eredi o parenti prossimi in grado di ereditarla - a giovani che vogliano rilevarla. Vari studi hanno indicato che questa tipologia di impresa ha maggiori possibilità di rimanere sul mercato rispetto ad una di nuova costituzione.

- destinare un milione di euro all'aiuto allo “Start Up”. Anche qui il regolamento è stato predisposto ed approvato con la delibera n. 613 del 21 luglio 2015. L’obiettivo è far rimanere sul mercato le imprese che nascono ma che, purtroppo, per carenza di servizi di accompagnamento adeguati, cessano la loro vita nei primi tre anni di vita in misura superiore al 50%. Per dare una idea dei numeri di cui parliamo, nel 2016 si sono iscritte all’artigianato 1.804 imprese e ne sono cessate 2.466 (-662), mentre nei primi 6 mesi del 2017 gli iscritti sono stati 984 e i cancellati 1.388 (-404). Con le azioni di questa misura si può utilmente prevedere di abbassare significativamente questa percentuale.

- destinare 300 mila euro alla “formazione” ed in particolare per favorire, così come avviene da tempo in altre regioni, l’integrazione tra Fondartigianato (Fondo interprofessionale per la formazione dei dipendenti delle imprese artigiane) e le risorse regionali, in modo da garantire una formazione specifica e di qualità ai dipendenti e ai datori di lavoro;

- destinare 300 mila euro per “l'apprendistato professionalizzante” nel settore artigianato attraverso il meccanismo dei voucher;

- destinare un milione di euro alla misura della “bottega-scuola”. Un istituto tipico dell’artigianato previsto all'art. 25 della legge quadro e che non può essere comparata al programma “Garanzia giovani”, poiché è di durata triennale e l'allievo, in un lasso di tempo così lungo, acquisisce le competenze necessarie per continuare a lavorare, con adeguata qualifica, nell'azienda che lo ha ospitato oppure avviare una attività in proprio.

- destinare 800 mila euro ai “CAT” “Centri di Assistenza Tecnica” previsti nella legge regionale n. 23/09. Anche in questo caso il regolamento è vigente ed è stato approvato con delibera della Giunta Regionale n.612 del 21 luglio 2015.

- destinare un milione di euro per “l’artigianato digitale” (misura citata espressamente nel nuovo programma industria 4.0) in modo da favorire tutte quelle imprese artigiane che, attraverso il processo di digitalizzazione, introducano l’uso delle nuove tecnologie nella loro attività. Questa operazione è fondamentale sia per superare l’handicap dovuto alla ridotta dimensione dell’impresa e quindi le infinite possibilità di connettersi con il mondo attraverso il commercio elettronico, l’uso dei social media, l’introduzione di nuove tecnologie, in un contesto in cui il mercato e la produzione si vanno orientando non più verso prodotti standardizzati, ma al contrario sempre più personalizzati, esaltando quelli di eccellenza tipici della creatività artigiana. Questa misura dovrà servire anche a collegare le imprese con i Digital Innovation Hub e i Competence Center previsti nel programma nazionale Industria 4.0. I soggetti attuatori vengono individuati nei CAT.

- destinare 300 mila euro alle imprese “dell'artigianato artistico” e alle sue produzioni che, insieme ai prodotti tipici dell'agroalimentare, rappresentano il vero biglietto da visita del territorio, una leva potenziale da utilizzare per lo sviluppo turistico dell’Abruzzo. Anche in questo caso bisogna “rianimare” tutte quelle attività ed organismi, di esclusiva competenza della Regione, in grado di dare senso a questo ragionamento: “l'osservatorio sull'artigianato artistico”, “il disciplinare delle lavorazioni artigianali”, la definizione di “Maestro Artigiano”, il “marchio di qualità”. Tutte attività già svolte e definite, e nella piena disponibilità dell’assessorato alle Attività produttive.

- destinare 100mila euro alla copertura dell’articolo 46 della legge regionale 23/2009 per le iniziative realizzate dalle associazioni del settore.

L’insieme di tutte queste azioni assorbe poco più di 7 milioni di euro ma impatta su oltre 3.000 imprese artigiane, un numero rilevantissimo rispetto alle somme impiegate e che dovrebbero creare tra 500 e 700 nuovi posti di lavoro tra dipendenti e autonomi.

 



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