'Relazioni omosessuali: come le valuta la Chiesa cattolica', con i sì e i no che la Chiesa dice

07 Ottobre 2015   06:36  

Proprio mentre al Sinodo si anima il dibattito sulle sfide della famiglia e il Papa invita la Chiesa ad essere aperta e misericordiosa nei confronti delle famiglie ferite, arriva il vademecum della Chiesa sulle 'relazioni omosessuali' con valutazioni rivolte anche al 'parlamento cattolico'. Nella chiesa di San Carlo al Corso, nella capitale, in bacheca si trova una serie di guide per il buon cattolico. Una di queste - firmata dal vescovo di Frascati monsignor Raffaello Martinelli - riguarda appunto le 'Relazioni omosessuali: come le valuta la Chiesa cattolica', con i sì e i no che la Chiesa dice riguardo alle unioni gay.

Nel vademecum rientrano le linee di comportamento che dovrebbero tenere "i politici cattolici nei confronti di legislazioni favorevoli alle unioni omosessuali'. Sul punto, si osserva che "nel caso in cui si proponga per la prima volta all'Assemblea legislativa un progetto di legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, il parlamento cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge". Il vademecum mette nero su bianco che "concedere il suffragio del proprio voto ad un testo legislativo così nocivo per il bene comune della società è un atto gravemente immorale".

Il punto, ammonisce il vademecum sulle 'relazioni omosessuali', è "limitare i danni: nel caso sia già in vigore una legge favorevole alle unioni omosessuali, egli deve opporsi nei modi a lui possibili e rendere nota la sua opposizione. Se non fosse possibile abrogare completamente una legge di questo genere, egli potrebbe lecitamente offrire il proprio sostegno a proposte mirate a limitare i danni di una tale legge a diminuirne gli effetti negativi sul piano della cultura e della moralità pubblica, a condizione che sia chiara e a tutti nota la sua personale assoluta opposizione a leggi siffatte e che sia evitato il pericolo di scandalo".

Non sono in discussione i diritti individuali: "la Chiesa - sottolinea il vademecum - dice sì al rispetto della persona omosessuale, alla quale, proprio in quanto persona, si deve dignità, accoglienza, aiuto. Non si può infatti dimenticare che la persona umana, in quanto creata a immagine e somiglianza di Dio, precede e trascende la propria sessualità, il proprio orientamento sessuale". Il 'sì' è rivolto anche "all'educazione e, per quanto possibile, alla guarigione della persona omosessuale" , come pure all'avvio di iniziative pastorali concrete a favore dell'omosessuale; alla chiamata alla castità e alla santità dell'omosessuale (questo del resto vale anche per l'eterosessuale)".

I 'no' della Chiesa - ricorda il vademecum - sono rivolti "all'approvazione del comportamento omosessuale o della relazione omosex", alla "legalizzazione o all'equiparazione della relazione omosessuale al matrimonio", "ad ogni marchio di ingiusta discriminazione, a ogni eventuale forma di rifiuto, di emarginazione o di disprezzo nei confronti della persona omosessuale".

Nel vademecum si ricorda poi che non possono essere ammessi agli Ordini Sacri gli omosessuali che "compiono atti omosex negli ultimi tre anni prima dell'ordinazione o chi presenta tendenze omosessuali profondamente radicate" o quanti "sostengono la cultura gay".


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