Rho, premi Maiella al pm Di Nicola e Santellocco

L'evento organizzato dagli abruzzesi di Rho

23 Maggio 2008   15:56  

Ventuno edizioni in cui sono stati premiati oltre 60 abruzzesi residenti fuori regione che si sono distinti per la loro attività professionale, sociale o politica. E’ questa la carta d’identità del Premio Maiella, organizzato domenica 18 maggio all’Auditorium di Rho (Milano) dall’omonima associazione di abruzzesi e molisani presieduta dal Domenico D’Amico, che è anche presidente della Federazione degli abruzzesi in Italia e componente il Cram Regione Abruzzo. Il Cram ha patrocinato l’evento con la Regione Molise le sei province delle due regioni e gli enti locali lombardi a tutti e tre i livelli. Il Premio Maiella è stato a sua volta premiato con una medaglia dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, mostrata da D’Amico al numeroso pubblico, fra cui anche i parlamentari Antonio Razzi e Giuliana Carlino, entrambi abruzzesi e dipietristi, uno emigrato in Svizzera, dove guida la Federazione degli abruzzesi che rappresenta nel Cram, e l’altra emigrata in Lombardia, dove è stata eletta da poco, originaria di Villa Scontrone, vicino Castel di Sangro. Presente pure il deputato neoeletto Vinicio Peluffo di Rho, capo della segreteria di Walter Veltroni. Il Molise è stato rappresentato dal consigliere regionale Rosario De Matteis, mentre il Comune di Rho dall’assessore Marco Tizzoni e la Provincia di Chieti da Valentino Di Carlo, capogruppo dell’Italia dei Valori. Presenti anche i rappresentanti delle associazioni di abruzzesi di Torino, Verona e Aprilia (Latina).

Nell’edizione 2008 i premi sono andati al teramano Enrico Di Nicola, capo della Procura della Repubblica di Bologna, a Pescara fino dal 1992 al 2002, e a Franco Santellocco (originario di Luco dei Marsi), dirigente industriale che, fra l’altro, ha guidato i lavori del gasdotto Eni dall’Algeria all’Italia, presidente degli abruzzesi di Algeria, componente il Cram e il Cgie per l’Africa (gli unici due premiati presenti), ma anche agli assenti giustificati: padre Renato Salvatore (originario di Ripa Teatina), superiore generale dell’Ordine dei Ministri degli Infermi (la Fondazione San Camillo de Lellis), lo psichiatra sulmontino Antonio Di Benedetto, l’attore e regista Edoardo Siravo (molisano di Roccaravindola) e il giornalista-editore Domenico (Dom) Serafini, nato a Giulianova e residente a New York (Stati Uniti).

La premiazione è stata precedeuta dal recital di Daniela Musini “Amore mio crudele – Passioni fatali e divine creature di Gabriele D’Annunzio”, in onore del 70mo anno dalla scomparsa del Vate. Lo spettacolo, uno dei tanti che l’attrice e scrittrice abruzzese ha dedicato al grande scrittore e poeta pescarese, ha raccolto un’emozionante ovazione di consensi come solo la brava Musini sa incassare il giro per il mondo. “D’Annunzio è stato fortunato – ha detto l’attrice, al termine del recital – perché non mi ha conosciuta. Non sarebbe stato il mio primo uomo ma certamente io sarei stata la sua ultima donna”, riferendosi alle tante, sfortunate, donne che il Vate ha sedotto e abbandonato, tutte distrutte dal dolore, durante la sua parallela, impareggiabile attività di don Giovanni, che la Musini ha racconta nel recital, leggendo alcune della più passionali lettere d’amore che il Poeta ha ricevuto dalle sue amanti fra fine 800 e fino al 1938, anno della sua morte. Il pubblico ha chiesto il bis della poesia “La pioggia nel pineto”, alzandosi in piedi per applaudire a lungo la brava (e bella) Musini.

Fra coloro che sono rimasti stupiti della bravura e passione dell’artista giunta a Rho da Pescara il pm Di Nicola che si è commosso pure per il premio ricevuto: “Sono solo un vecchio magistrato che ha fatto il proprio dovere – ha detto, nel ricevere il riconoscimento – e per questo non si dovrebbe essere premiati. Il problema è che in Italia non tutti fanno il proprio dovere”. Gli abruzzesi emigrati “hanno dato lustro alla propria terra d’origine; non altrettanto fanno quelli che sono rimasti in Abruzzo – ha concluso Di Nicola – non capaci di migliorare la nostra terra come meriterebbe”.

Emozionato, finanche alle lacrime, anche il patron D’Amico (originario di Civitella Messer Raimndo), a cui il presidente del Cram Donato Di Matteo, tramite il suo portavoce Pierluigi Spiezia, ha fatto giungere i complimenti per un premio “che è da tempo il più importante del genere al mondo – ha ricordato il giornalista – e che avrà lunga vita perché di abruzzesi in Italia e nel mondo da premiare per i loro successi ce ne sono ancora tanti. I nostri corregionali, infatti, si sono distinti particolarmente, nel panorama dell’emigrazione italiana perché sono persone serie, laboriose, di poche parole e molti fatti”.

“C’è un’altra Italia nel mondo (circa 60 milioni fra emigrati e discendenti) e c’è un altro Abruzzo nel globo (circa 1,3 milioni)”: lo ha rivelato il conte Santellocco, dall’alto della sua esperienza di rappresentante dell’emigrazione abruzzese (Cram) e italiana (Cgie), nonché impegnato pure come giornalista e operatore culturale per promuovere la cultura italiana e abruzzese in tutto il mondo.


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