Ricciuti: "No all'astensionismo, danneggerà L'Aquila"

23 Maggio 2014   15:09  

 “Il caso che L’Aquila non riesca a eleggere un proprio rappresentante alla Regione è reale, tanto più che la sinistra aquilana sostiene candidati di altre province e di altre zone a danno di quelli locali. Facilitata da queste spinte politicamente eversive intestine, è iniziata l’invasione barbarica dei candidati transumanti, dei transfughi da altri partiti, in cerca di nuova credibilità in una sorta di pascolo brado, ritenendo che qui da noi l’elettorato appaia sparpagliato”.
Così il consigliere regionale uscente Luca Ricciuti, ricandidato nella lista aquilana di Forza Italia alle elezioni del prossimo 25 maggio.

Dopo la chiusura della campagna elettorale nel capoluogo di regione con un evento al locale “910” dove hanno partecipato 800 persone, questa sera Ricciuti chiuderà la sua campagna anche nella Marsica a partire dalle 20.30 al ristorante “Madonna del Pozzo” di Lecce dei Marsi.

Alla vigilia del silenzio elettorale che precede il voto, da Ricciuti arriva un appello agli abruzzesi a recarsi alle urne in massa, ricordando il grande astensionismo delle precedenti tornate.
Colui che non partecipa in nessuna forma alla vita degli altri, anche con il non voto, è soggetto inutile e rischia di affidare il destino comune agli uomini peggiori. Questo potrebbe dirsi al 50% degli abruzzesi che non hanno votato alle precedenti elezioni politiche - afferma - Ma ciascun abruzzese sa che la res publica, diversamente dalla res privata, mette al primo posto il bene comune”.
Per Ricciuti “sono in pochi a lavorare per la costruzione del futuro che soprattutto i giovani aquilani, data la loro particolare condizione economico-occupazionale, corrispondente a tanta disoccupazione, hanno dovuto cancellare dal loro vocabolario. Di fronte a una serie di industrie cancellate, alla mancanza di infrastrutture e di investimenti pubblici e privati - sottolinea - si invocano solo tavoli, che, se avessero dimensioni, avrebbero ricoperto la Regione almeno tre volte, a voler essere buoni”.
Questo il disagio che deve leggersi in una possibile, preoccupante e grande astensione alle prossime elezioni. Se non si riconosceranno le radici di questo disagio e se non si faranno le opportune potature insieme all’impianto di nuove piante - conclude Ricciuti - le possibili astensioni soprattutto per noi aquilani ci porteranno a conseguenze più grandi e più gravi di quelle che le passate elezioni hanno provocato”.

 


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