Ricevette cartella di pagamento da 1 milione di euro, viene annullata dopo 6 anni

Nel 2006 l'uomo fu protagonista di singolare protesta

12 Marzo 2015   12:02  

Un lieto fine atteso per anni, ma che alla fine è giunto, per la gioia di un ex imprenditore teatino, e tale da poter di fatto costituire un importante precedente a livello nazionale.

Angelo Sulpizio, ex imprenditore nel settore avicolo e titolare di una florida azienda attiva anche in ambito nazionale, si è trovato a partire dal 2001 a dover avere a che fare con la vicenda della mucca pazza (che limitò molto anche i consumi di carnni bianche), successivamente con l'influenza aviaria e, infine, con la crisi economica.

L'uomo si ritrovò costretto ad uccidere circa 120.000 polli, perdendo una somma sui 600.000 euro. Tante le promesse d'interessamento che ricevette, ma in concreto ebbe poco o nulla, tanto che nel 2006 Sulpizio si rese protagonista di una singolare protesta, allestendo un pollaio proprio di fronte all'allora sede comunale di Palazzo d'Achille.

Oltre ai danni, si aggiunse un'ispezione della Finanza che, nel 2008, gli contestò la presunta evasione di circa 8 milioni di euro, con l'accusa di aver allevato numerosi esemplari in nero. Poi, ai primi di ottobre del 2009, il colpo di grazia definitivo, quando gli venne recapitata dall'Agenzia delle Entrate una cartella di pagamento di circa un milione di euro.

Sulpizio, pur duramente provato, ebbe però la forza di non arrendersi, ed intraprese un battaglia legale che ha accertato come sin dal 2001 la società contribuente non svolgesse più attività di allevamento zootecnico, fino alla recente decisione del Garante del Contribuente di annullare la cartella di pagamento, trasmettendo all'Agenzia delle Entrate disposizioni per l'esecuzione del provvedimento.


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