Ricostruzione, D'Amico (PD): "Chiederò riunione straordinaria per definire il ruolo della Regione"

"Riunione straordinaria del Consiglio regionale"

08 Aprile 2013   13:40  

"Chiederò insieme al gruppo del PD ed ai consiglieri regionali che riterranno di condividere, una riunione straordinaria del Consiglio regionale per definire il ruolo della Regione Abruzzo, la definizione di una legislazione organica dedicata alla ricostruzione post sisma e la sua correlazione allo sviluppo della Regione e della citta' Capoluogo".

Lo annuncia il vice presidente del Consiglio regionale, Giovanni D'Amico.

"Esattamente un mese fa - ricorda l'esponente politico - ho inviato una lettera al Ministro Barca, al Presidente Chiodi, al Sindaco dell'Aquila ed ai Sindaci del Cratere invitandoli a condividere un'autentica riflessione in sede istituzionale, ma soprattutto aperta alle istanze sociali e culturali sulla ricostruzione e sullo sviluppo delle aree interessate e del contesto regionale abruzzese,senza riscontro. Leggo oggi che il Sindaco dell'Aquila lamenta ciò che ripetutamente il gruppo del PD in Consiglio regionale ha denunciato al Presidente /Commissario Chiodi già dal novembre 2009 'che da quando esistono le regioni la nostra e' la prima grande tragedia in cui la Regione non ha giocato alcun ruolo'.

E' infatti questa assenza cio' che io ritengo l'assoluta anomalia del caso abruzzese: dal terremoto del Friuli in poi e' la prima volta che il livello fondamentale della legislazione e del governo regionale, seppur costituzionalmente rilevante, e' stato e resta completamente esautorato da ogni fattore decisionale - rileva D'Amico . Il gruppo consiliare del Partito Democratico, cercando di stare in sintonia con le piu' qualificate elaborazioni, ha depositato in Commissione la proposta di legge "L' Aquila Capoluogo d'Abruzzo", ma fino ad oggi non e' stato possibile sottrarla alla piu' completa indifferenza, innanzitutto del Presidente della Giunta regionale , della Commissione consiliare e del Ministro Barca, cosi' com' e' risultata frammentaria ogni interlocuzione con la citta' dell'Aquila e con le Amministrazioni locali. La mancanza di una forte correlazione istituzionale e normativa fra i diversi livelli statale, regionale e locale e soprattutto la mancanza di ampia partecipazione - commenta infine D'Amico - e' la grave lacuna che determina e continuera' a determinare un quadro incoerente e caotico che, in una fase di acuta crisi economica ed istituzionale dello Stato, potrebbe determinare uno svantaggio irrecuperabile per i territori coinvolti dal sisma e per l'intera nostra regione".


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