Ricostruzione, La Destra contro Lombardi: "Rappresenta un trasversalismo nocivo"

05 Luglio 2011   15:09  

"Lombardi ci chieda scusa, diversamente non lo riconosceremo più come interlocutore del PDL cittadino". Lo chiedono Luigi D'Eramo e Pierluigi Cosenza de La Destra.

"Lombardi - spiegano - non è il custode del verbo divino e non può pretendere da noi un atteggiamento di estasi dogmatica rispetto all’aborto amministrativo che ha prodotto. Né tantomeno può pensare di insultare i consiglieri comunali che non hanno votato la deliberazione 'linee di indirizzo strategico per la riorganizzazione dell’azione e degli interventi per la ricostruzione del centro storico dell’Aquila' scritta di suo pugno e sostenuta dalla sola sinistra in Consiglio Comunale, accusando gli stessi di rappresentare lobby dalle quali prenderemmo ordini su come votare e che 'rincorrono le lucciole verso qualcosa che brilla' (chiaro il riferimento al denaro).

Un atteggiamento inqualificabile, affermazioni pesantissime e prive, per quello che riguarda La Destra, di ogni fondamento e che segnano una durissima spaccatura tra noi ed il PDL cittadino. Per questo chiediamo ufficialmente al Coordinatore Provinciale e Regionale del partito di Berlusconi di prendere le distanze da tali affermazioni.

La Destra - prosegueono D'Eramo e Cosenza - non ha votato la delibera Lombardi perché non la condivide e ritiene che sia priva di ogni fondamento giuridico e che non porterà ad una ricostruzione veloce. La Destra non prende ordini da nessuno, lo abbiamo sempre dimostrato a differenza di chi oggi assurge a nuovo, si fa per dire, predicatore della difesa dell’aquilanità. Lombardi oggi sta rappresentando quel trasversalismo che nuoce alla sana politica, dimenticando che egli dovrebbe già lavorare, per il ruolo che ricopre, insieme a tutti noi alla costruzione di un nuovo centro destra che possa essere la giusta alternativa al fallimento della maggioranza di centro sinistra.

Il centro destra in questa città vive un momento di grande confusione. E’ giunto il momento di fare chiarezza su programmi e proposte da portare all’attenzione della città e che siano esclusivamente il prodotto delle esigenze e delle volontà popolari. Se tutto questo non avverrà in tempi rapidi, noi ci riteniamo svincolati da ogni rapporto di collaborazione. Il nostro interesse - concludono - è solo quello di ricostruire il capoluogo di regione".


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