Ricostruzione case popolari all'anno zero. Rapagnà: "Non resta che affidarci a Celestino V!"

24 Agosto 2011   12:34  

"Il Mia Casa d'Abruzzo, dopo ormai 29 mesi di impegno quotidiano a L'Aquila, ha esaurito ogni 'risorsa' nel mettere in atto tutte le possibili iniziative nei confronti del Consiglio regionale e delle altre istituzioni competenti, per ottenere dai soggetti attuatori interventi di riparazione e ricostruzione degli alloggi pubblici di proprietà dell'Ater e del Comune dell'Aquila". E' quanto torna a denunciare con forza Pio Rapagnà.

"Gli interventi, necessari e urgenti, - spiega - sono previsti dal Decreto n. 23 del 15 novembre 2010 emanato dal Commissario Delegato per la ricostruzione e Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, attraverso il quale si stabiliscono le disposizioni regolamentari per la riparazione e ricostruzione degli immobili dell'Edilizia Residenziale pubblica regionale sovvenzionata e degli immobili dell'Edilizia Residenziale pubblica comunale sovvenzionata.

Purtroppo - aggiunge - la situazione è davvero seria e preoccupante: il Commissario e Presidente della Regione Gianni Chiodi ed il Sindaco dell'Aquila Massimo Cialente sono stati invitati a convocare un incontro istituzionale e di lavoro con i soggetti attuatori preposti alla ricostruzione. Il 22 agosto scorso il Mia Casa e gli Inquilini e Assegnatari dell'Aquila ancora sfollati hanno fatto appello agli Organi di Informazione, chiedendo loro, quale gesto concreto di solidarietà e di sostegno, di adottare essi stessi medesimi, la Proposta di Legge regionale di indirizzo e controllo, inoltrata dal Mia Casa al Consiglio regionale sin dal 18 luglio 2010.

In occasione della Perdonanza del corteo con la Bolla di Celestino e dell'apertura della Porta Santa in Collemaggio, cui parteciperanno anche politici, parlamentari e amministratori della Regione e dell'Aquila in particolare, - dice ancora Pio Rapagnà - affidiamo le nostre richieste e la stessa Proposta di Legge regionale a Celestino V affinché faccia lui 'moralmente e paternamente' quello che altri non hanno voluto e saputo fare 'politicamente'.

Ad ogni costo dobbiamo scongiurare l'eventualità di una vera e propria rinuncia alla ricostruzione pesante, nonostante la immediata disponibilità di 107 milioni di euro per per gli interventi da effettuarsi sugli immobili di proprietà dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Regionale sovvenzionata, e di altri 43 milioni di euro per gli interventi da porre in essere sugli immobili di Edilizia Residenziale Pubblica comunale sovvenzionata".


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