Ricostruzione, firmato accordo con l'Abi: contributo unico e somme certe per i progetti approvati

18 Marzo 2013   17:46  

"(H)AB(I)emus Pactum! Insomma ho firmato l'accordo con l'ABI" così l'assessore Piero Di Stefano dal suo profilo Facebook, annuncia l'avvenuto accordo di cui da tempo si parlava in città. 

Fino a quando la Cassa Depositi e Presititi aveva soldi nelle casse, i cittadini poteva scegliere di ricevere l'indennizzo per la ricostruzione in due modalità: con finanziamento diretto o con finazniamento agevolato tramite la Cassa. 

Esauriti i soldi della CDP restava il dubbio sulle modalità di ottenere il finanziamento. Da oggi al modalità è unica: quella con ABI.

Il Comune eroga i contributi attraverso un accordo con le banche. L’impianto non è dissimile al precedente, ma cambiano alcuni importanti elementi.

Il cittadino dovrà aprire anche ora un conto corrente infruttifero, dove il Comune erogherà da subito il 2% per le spese tecniche, e ad approvazione del progetto il 44% del contributo. Non appena sarà stato speso oltre il 90% del contributo già ottenuto, il Comune erogherà un'altra tranche pari al 44%, poi a fine lavori il restante. Tutto sarà erogato a fronte di presentazione del SAL.

Questo sistema varrà per tutti, ma per chi ha già  avuto l'approvazione del progetto e del contributo la prima tranche sarà subito del 46%.

Il Comune di fatto detiene i soldi nelle sue casse, e fatto importante, accantona l’intera somma spettante per ogni intervento e questo eviterà mancate coperture economiche e ritardi nei pagamenti, come di frequente è avvenuto con la parte di contributo diretto. 

Il Comune poi erogherà alla Banche man mano che procedono pratiche e lavori. Si avrà dunque un'unica modalità di contributo.

Il Comune si sostituirà quindi alla Cassa Depositi e Prestiti facendo affluire su quel conto i soldi per gli interventi frazionati per SAL, percentuali, riscontrando l’esito positivo del Durc e riservandosi il controllo solo sulle rate finali, secondo la procedura del protocollo pagamenti, già sottoscritto con le organizzazioni datoriali, professionali e sindacali.

Per il 2013 i soldi di cui si parla sono quelli del Cipe, in totale 800 milioni di euro. 

Modalità di contributo chiare, ma risorse ancora troppo poiche.


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