Ricostruzione: il grido di dolore delle imprese non pagate e che rischiano il fallimento

29 Maggio 2013   14:32  

"Se le imprese non vengono pagate e' impossibile proseguire la ricostruzione, nella situazione attuale rischiano di saltare e una cosa del genere non si puo' consentire".

Lo afferma il consigliere regionale del Popolo della liberta' Luca Ricciuti, presidente della commissione Territorio, raccogliendo il grido di allarme delle associazioni di categoria sull'impasse dei fondi per la ricostruzione.

L'Aquila, secondo Ricciuti, "deve essere un impegno per il governo nazionale, oggi sicuramente piu' attento del precedente guidato da Monti che ha causato danni notevoli".

In particolare, "il sistema della Cassa depositi e prestiti e' stato smantellato dal governo Monti, ma e' l'unico che puo' garantire un flusso di fondi certi al di la' di quale sia lo stanziamento finanziario".

"Per il terremoto dell'Emilia Romagna - ricorda il consigliere Pdl - il presidente della Regione, Vasco Errani, ha chiesto la prosecuzione dello stato di emergenza, cosa che volevamo anche noi e che oggi il sindaco del capoluogo, Massimo Cialente torna a chiedere".

"La normativa regionale usata da Errani e' sostanzialmente mutuata in maniera pedissequa rispetto alla nostra normativa, e poi ci sono i soldi, 6 miliardi finanziati con la Cassa Depositi e Prestiti, piu' altri 6 promessi - conclude - E parliamo di un terremoto molto minore di quello dell'Aquila, senza nulla togliere al dramma che la popolazione in Emilia Romagna ha vissuto".

 


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