Ricostruzione, imprese a richio per pagamenti bloccati da nomina nuovo direttore Beni Culturali

Ben 211 partite Iva di ditte edili chiuse negli ultimi 6 mesi

16 Settembre 2014   11:08  

Oltre alla crisi, anche la burocrazia si mette ancora una volta di ostacolo con il pagamento delle imprese edili che all'Aquila hanno eseguito lavori di restauro su chiese ed edifici vincolati danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009.

Le retribuzioni per le imprese impegnate nei lavori, infatti, sono bloccate ormai da circa sei mesi a causa del ritardo nella nomina del successore del direttore regionale dei Beni culturali Fabrizio Magani, che impedisce di sbloccare le pratiche per la liquidazione dei compensi non essendoci a quanto sembra alcun dirigente disposto ad assumersene la responsabilità.

La crisi è ancora stringente, come stanno a dimostrare anche i dati diffusi dalla Confesercenti aquilana per quanto riguarda gli ultimi sei mesi: nell'arco di tale periodo, infatti, hanno dovuto chiudere i battenti ben 386 imprese artigiane, cui vanno a sommarsi 168 attività commerciali al dettaglio, 94 tra bar e ristoranti ed una stagione turistica che non ha prodotto risultati confortanti.

Addirittura 211 le partire Iva chiuse nel campo dell'edilizia, il più colpito nell'ambito del settore artigiano, mentre nel terziario il settore che ha accusato le maggiori difficoltà è stato il commercio al dettaglio non alimentare, che in soli sei mesi ha visto abbassare le saracinesche di 30 negozi alimentari e 138 di altri settori, in prevalenza tra abbigliamento, tessile e calzature. Unico dato positivo, l'apertura di 46 nuove attività tra alloggio e ristorazione.

"Sulla situazione delle imprese pesa soprattutto l'enorme difficoltà di accesso al credito" - ha affermato il direttore provinciale dell'associazione Carlo Rossi - "per cui renderlo più agevole appare l'unica strada che possa consentire di poter favorire la ripresa".


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