Ricostruzione tribunale L'Aquila: Pa.co. vince ricorso al Tar, ma Gdm fara' lavori

07 Dicembre 2011   17:34  

Il Tar dell'Aquila ha depositato la sentenza in base al ricorso presentato dalla Pa.Co., Pacifico Costruzioni Srl di Napoli, che ha impugnato il verbale di gara e tutti gli atti connessi con i quali e' stata esclusa dalla partecipazione alla gara d'appalto per la ristrutturazione e adeguamento sismico del Tribunale dell'Aquila. Parti resistenti nel processo il Provveditorato alle Opere Pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna, che ha sovrinteso la procedura di gara, e l'associazione temporanea di imprese Gdm Spa di Peschiera Borromeo (Milano) in qualita' di aggiudicataria con il 25,98 % di ribasso. 

La Pa.Co. Pacifico Costruzioni Srl si e' vista riconoscere le motivazioni del ricorso primario e le motivazioni aggiunte, tanto che il Provveditorato alle opere pubbliche di Lazio, Abuzzo e Sardegna, soccombente, dovra' risarcirla con una somma prossima ai 900 mila euro, oltre al pagamento della meta' delle spese legali quantificate in 5 mila euro piu' il contributo unificato.

Con l'altra meta' a carico della controinteressata ATI. Tuttavia i lavori al Tribunale, gia' iniziati nei mesi scorsi, in base al codice degli appalti saranno ultimati dall'aggiudicataria ATI Gdm Spa di Peschiera Borromeo (Milano). 

Il Collegio ha cosi' motivavato la decisione di far proseguire i lavori all'aggiudicataria: "Deve essere ancora considerato che i lavori in questione vengono effettuati sulla base della progettazione definitiva ed esecutiva curata dalla stessa ATI aggiudicataria, il che accentua i fattori di criticita' che potrebbero emergere a seguito della dichiarazione di inefficacia del contratto e del conseguente subentro della ricorrente. Sarebbero d'altra parte inevitabili ritardi sulla tempistica prevista, tenuto conto che il fattore temporale era uno dei criteri di assegnazione del punteggio e che il disciplinare imponeva doppi turni lavorativi (notturni, feriali e festivi) a riprova dell'esigenza di ultimare l'opera in tempi il piu' possibile ravvicinati". 

"Va pertanto disattesa - si legge ancora nella decisione del Tar - la domanda diretta ad ottenere il risarcimento in forma specifica attraverso la dichiarazione di inefficacia del contratto. Deve essere invece accolta la domanda di condanna dell'amministrazione al risarcimento per equivalente, tenuto conto che l'ingiustizia del danno risiede nella illegittimita' della mancata esclusione delle prime due classificate e quindi dell'aggiudicazione disposta a favore della prima.

E' d'altra parte evidente il nesso causale tra la condotta dell'amministrazione e la verificazione dell'evento dannoso. Ma appare comunque risolutiva la considerazione che, avendo la ricorrente titolo all'aggiudicazione e non potendo la stessa conseguire il subentro nel rapporto, ne consegue la necessaria spettanza di una somma equivalente a quella che avrebbe assicurato l'equilibrio economico dell'impresa attraverso l'esecuzione del contratto". 

Al centro della lite il quarto verbale del Provveditorato, numero di repertorio 328 del 26 novembre 2010, con il quale la Pa.Co. Pacifico Costruzioni Srl e' stata esclusa per non aver immesso nel plico di partecipazione alla busta "Documentazione Amministrativa", la dichiarazione prevista al punto 1, della pagina 10 del disciplinare di gara, riguardante la domanda di partecipazione. 

L'appalto prevede i lavori di adeguamento e parziale ricostruzione degli immobili sede del Tribunale dell'Aquila danneggiati a seguito del sisma del 6 aprile 2009, con un importo a base d'asta di 19 milioni e 113 mila euro, comprensivi di 330 mila per oneri di progettazione definitiva, 450 mila per oneri di progettazione esecutiva, entrambi soggetti a ribasso d'asta, e 1 milione e 97 mila per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso.


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