Ricoveri ospedalieri, nel Teramano la mobilità passiva tocca i 64 milioni

Fagnano: "Va bloccata la fuga fuori regione"

14 Aprile 2015   12:23  

Sono tantissimi, numeri alla mano, i residenti della Provincia di Teramo che, per un motivo o per un'altro, decidono di sottoporsi a ricoveri ospedalieri fuori dalla Regione.

Nel 2013, ad esempio, si è registrata una mobilità passiva che nel totale risultava superiore ai 64,5 milioni di euro, circa 1,2 milioni in più rispetto ad un anno prima.

I dati relativi al 2014 non sono ancora disponibili, ma tutto indurrebbe a pensare che la tendenza sia rimasta la medesima. Le cause, secondo il direttore generale della Asl Roberto Fagnano, sono molteplici, in partiolcare ascrivibili ai cosiddetti "costi comuni aziendali": in altre parole, spesso chi sceglie di farsi curare fuori Regione (in particolare nelle vicine Marche) lo fa perché convinto che alcune prestazioni non siano comprese nell'offerta di una Asl di una piccola Provincia quale quella di Teramo.

Non sono infrequenti, tuttavia, nemmeno i casi di pazienti che scelgono di farsi curare in altre regioni anche per interventi di complessità tutto sommato bassa, forse perché indirizzati da qualcuno.

Secondo Fagnano, dunque, "è indispensabile la stipula di un accordo di confine che blocchi la fuga verso le Marche. I cittadini hanno ovviamente il diritto di farsi curare dove preferiscono, tuttavia la mobilità incide pesantemente sui bilanci e quindi necessita di regole".


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