Rifiuti, risultati incoraggiante dal progetto Refolo. Chiodi: "Il futuro è il modello Scandinavo"

18 Settembre 2013   16:37  

"Un passaggio importante che segna l'abbandono della politica delle discariche e favorisce in questo modo i processi di riciclo dei rifiuti".

È il commento del presidente della Regione, Gianni Chiodi, ai risultati della sperimentazione del progetto "Refolo", che sono stati resi noti stamane a Roccaraso.

Dati alla mano, si è accertato che il sistema "Refolo", approvato dal CNR e adottato per la prima volta a Roccaraso, è in grado di garantire consistenti economie in termini di gestione. Nella sostanza, Refolo pone in essere un'azione, che in termini tecnici si definisce di micronizzazione, che distrugge qualsiasi flora batterica (eliminando quindi odori e fermentazione) e rende il prodotto sterile, completamente disidratato e sempre esente da cloro, solfati e inerti. Il materiale che ne esce, se non è riciclato nelle filiere dei consorzi come materia prima, diventa CSS, ovvero combustibile per generare energia termica da utilizzare poi in impianti di valorizzazione energetica, centrali elettriche policombustibili e centrali di gassificazione.

"La Regione ha creduto fin dall'inizio a questo progetto, tant'è che ne ha finanziato la sperimentazione – ha spiegato Chiodi – perché anche su questo settore abbiamo intenzione di dare un futuro a questa regione. In base alla politica di programmazione che abbiamo messo in campo, nei prossimi 10-15 anni è scongiurata ogni forma di emergenza rifiuti, ma soprattutto stiamo andando incontro ad un grande progetto di riforma. In questo senso – ha proseguito – l'esperienza di Refolo apre le porte al dibattito in regione sulla valorizzazione energetica dei rifiuti, con l'obiettivo di avvicinare quanto più possibile il sistema abruzzese al modello dei Paesi Scandinavi, che destina il 50% al riciclo e l'altro 50% alla valorizzazione energetica, e contemporaneamente allontanarlo dal ‘modelo bulgaro’ che conferisce in discarica i rifiuti". Il Presidente Chiodi ha poi spiegato che "il semplice incremento della raccolta differenziata di per sé non riduce i costi sui rifiuti; le economie e dunque la riduzione della tariffa - ha concluso - si concretizzano solo con il successivo riciclo della raccolta differenziata".


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