Rifiutopoli: il pm chiederà al Senato l'autorizzazione a procedere nei confronti di Paolo Tancredi

10 Febbraio 2012   11:15  

La procura di Teramo è intenzionata a chiedere al Senato l’autorizzazione a procedere per poter utilizzare le intercettazioni telefoniche di Paolo Tancredi nell’ambito della cosiddetta “rifiutopoli”. Il pm Stefano Giovagnoni ha ricevuto gli atti dell’inchiesta e sta valutando l’ipotesi del rinvio a giudizio, ma prima vuole risolvere la questione della richiesta al Senao.

Il senatore teramano del Pdl è indagato perché avrebbe favorito l’impresa Deco dei fratelli Di Zio, nell’ottenimento dell’appalto per la realizzazione di un impianto di bioessiccazione dei rifiuti previsto a Teramo e si sarebbe anche impegnato a creare le condizioni necessarie per la costruzione in Abruzzo di un termovalorizzatore nel quale bruciare i rifiuti trattati.

In cambio dell’appalto, gli inquirenti affermano che i Di Zio e Tancredi abbiano concordato la cifra di 20.000 € in un incontro avvenuto a Teramo. Pochi giorni dopo venne effettuato il bonifico in una banca romana e i soldi finirono direttamente nelle casse del Pdl e sarebbero stati utilizzati per la campagna elettorale. Vecchie reminiscenze di Tangentopoli.

Oltre al senatore Tancredi, accusato di corruzione, rischiano il processo l’ex amministratore delegato della Team Giovanni Faggiano e altri personaggi già legati a vario titolo alle società Team e Team Tec: Sergio Saccomandi, Paolo Bellamio e Ottavio Panzone, accusati di abuso d’ufficio, e Luca Franceschini.


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