Riforma delle Ater: tutto cambia perché nulla cambi

Quando la politica decide di non decidere

22 Agosto 2014   07:42  

La bozza di riforma delle Ater fatta circolare in questi giorni dall'Assessore Di Matteo ricalca lo schema di interventi già falliti, perché non risolve il problema fondamentale: la natura ibrida degli enti.

Nella riforma si ipotizza una SpA, quindi un soggetto giuridico che persegue il profitto e chiude i bilanci in pareggio, ma l'entità delle entrate è condizionata dalla politica, che fissa i canoni di locazione, guardando con occhio giusto agli inquilini/elettori bisognosi e con occhio furbo ai tanti inquilini/elettori che certamente potrebbero pagare più dei 59 euro di canone medio esistente in Abruzzo.

In ogni caso parliamo di 20mila inquilini e quindi di 50mila elettori, voto più voto meno, che sono pertanto intoccabili.

Tra l'altro, data la consistenza milionaria della morosità in tutte le Ater, se ne desume che molti inquilini nemmeno pagano i canoni contenuti di cui sopra, nemmeno pagano le quote condominiali e nemmeno le rate di riscatto di alloggi liberamente acquistati.

Colpa della crisi? Solo in piccola parte.

Tutto il resto è furbizia italica, mancanza di senso civico, desiderio di approfittare delle risorse pubbliche, sicuramente agevolati dalla particolarità del servizio casa, non disattivabile con rapidità e facilità come fosse il gas o l'energia elettrica.

Basterebbe scorrere gli elenchi degli inquilini per trovare tra i morosi personaggi insospettabili che non possono quindi che appartenere alla categoria dei furbi.

Cacciarli ? Molto più facile a dirsi che a farsi....spesso rateizzano il debito e dopo un po' ricominciano....

Ecco allora che la politica di sinistra (perché quella di destra non è riuscita a proporre nulla in 5 anni di commissariamenti, talvolta sciagurati come a Chieti) ripropone il vecchio schema della riforma Manasseri del 1999, quando nacquero le Ater: quello che manca dagli affitti (che noi Regione non vogliamo toccare) ve lo andate a prendere sul mercato......

Faceva già ridere gli addetti ai lavori dell'epoca, figurarsi  con il mercato (?) di oggi....

Solo chi fa finta di non conoscere le caratteristiche del personale delle Ater 

(chiedere sempre alla politica) può ipotizzare un ruolo delle Ater sul mercato immobiliare o del social housing o della gestione condomini.....

La Politica abbia allora, per una volta, il coraggio di assumere decisioni razionali: non serve la SpA, nè il CdA....serve un ente pubblico non economico diretto da un coordinatore/direttore generale alle dipendenze dell'Assessorato, che detta le linee d'indirizzo, imponendo la centralizzazione degli acquisti e l'integrazione ed omogeneizzazione delle procedure, che ingaggi una battaglia seria contro l'abusivismo e la morosità "furba", dando quindi vita ad una piano pluriennale di straordinaria manutenzione e riqualificazione dei quartieri.

Basterebbe dare contenuti veri a questa  proposta che è una "non riforma"per avere risultati celermente più efficaci, senza effetti speciali o giochi di prestigio.


Galleria Immagini

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore